PERSONE CHE HANNO LETTO O CURIOSATO

martedì 20 dicembre 2011

Andare incontro a Manhattan, volando, di notte...

Ok, l'ho scritto che queste pagine sarebbero state occupate soprattutto da "cose" (riflessioni, testimonianze, esperienze, progetti...) americane. Utili a chi non c'è mai stato e ci vorrebbe andare, o a chi sa che ci andrà presto. D'altronde, in questi anni, ho raccolto molto  materiale che mi piacerebbe condividere con voi.


Il fatto di essere riuscito a scaricare qui i filmati che ho fatto (con una semplice macchina fotografica o con il telefonino, dunque chiedo scusa della qualità...) mi induce a riparlarvi di Roosevelt Island.


E' uno di quei posti quasi "segreti" di New York, praticamente sconosciuta ai turisti. Eppure magica e molto facilmente raggiungibile. 




Si tratta di quella lingua di terra che vedete qui sopra, nel bel mezzo dell'East River (il fiume di destra di Manhattan), tra il lussuoso Upper East Side - il quartiere ad est di Central Park - e il Queens, un'altro dei "quartieri" di New York, dall'altra parte del fiume. 


L'isola è quasi invisibile ai più, visto che quando si passa dall'altra parte viene sorvolata dall'enorme "Queensboro Bridge", ponte a due piani che congiunge Manhattan al Queens, alla terraferma. 


Non c'è alcun svincolo, dal ponte: dunque a Roosevelt Island ci si può arrivare solo attraverso la metropolitana (linea F, che passa sotto il fiume, fermata omonima) o grazie ad una funivia (che si prende con un biglietto della metro o, ovviamente, con l'abbonamento metro) che in americano si dice "tramway" e la cui stazione a Manhattan si trova, appunto, in Tramway Plaza, sulla 59th strada all'angolo con la Second Av.   


Roosevelt Island è un incredibile angolo di pace, se si pensa che ci si trova a New York.
In una sua parte si trovano alcuni ospedali (maternità, per anziani o lungodegenti); nell'altra, eleganti condomini e negozi che si affacciano sui grattacieli di Manhattan. Lì, ad una fermata di metro.
Non ci sono praticamente auto sull'isola, che si percorre tranquillamente a piedi in un'oretta. In giro solo le auto degli ospedali: dunque niente traffico. La gente (e i bambini) gira in bicicletta e passeggia percorrendo una pista pedonale con panchine che la percorre in tutto il perimetro.
Nel silenzio, Roosevelt Island vi offre un panorama unico, con Manhattan che si presenta imponente, con i suoi grattacieli (quello che vedrete a sinistra è il Palazzo di Vetro dell'Onu) e il suo rumore.


Guardate se non è davvero un angolo unico di New York: da qui si può vedere quanto sia enorme l'East River che lambisce l'isola dalle due parti, e quanto sia tempestosa la sua corrente (a sud, pochi chilometri più in giù, c'è l'Oceano Atlantico!) tagliata da navi enormi.


(Istruzioni per una migliore visione: se cliccate sul simbolo "You Tube" potete azionare la funzione "visione a schermo intero"). 


Vi circolano pochissime auto - quelle degli ospedali o dei negozi - anche perché non c'è nessun ponte che collega Roosevelt Island con Manhattan o la terraferma.
Quanto davvero sembra lontana Manhattan, che pure è lì di fronte, con il Palazzo dell'Onu e la guglia del Chrisler che spunta in mezzo agli altri grattacieli.


Siamo arrivati nell'isola con la metro e ce ne torniamo quasi fossimo in mongolfiera o in aereo, prendendo la funivia (anzi, il "Tramway") con il biglietto della metro.


Dopo aver costeggiato l'enorme (e a due piani) "Queensboro Bridge", Manhattan ci accoglie secondo dopo secondo splendida, con le sue luci, le sue auto e il suo suono... 



© dario celli

3 commenti:

  1. mi sa che per me non ci sarà modo di poterci andare: claustrofobica per la metro 'a mollo'...
    e per la funivia quella brutta sensazione che ti fa pensare 'e se ho voglia di scendere come mai farò!?!?'
    :( e se mi sedassi!?!?!?
    anche se, a ricordare bene, la linea 'a mollo' l'ho presa per arrivare a Brooklyn ... e la sudata che mi sono fatta (anche se c'era l'aria condizionata a 1000) me la ricordo ancora adesso.. per questo per il ritorno... usai i piedi ed il ponte!!
    grazie cmq per la dritta, eventualmente vedrò come attrezzarmi: in caso di crisi di panico, ci sono gli ospedali sull'isoletta, no!?!?!?

    Penelope

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  2. Cara Penelope, non ti preoccupare: New York induce all'ottimismo...
    E poi che ti importa se sopra la testa hai roccia o roccia e acqua?


    P.S.: l percorso fra una fermata e l'altra è talmente breve che non farai in tempo ad avere la crisi di panico.
    Poi gli ospedali sono o geriatrici o di maternità.
    Vedi tu...

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  3. beh... mi augurerei di maternità...
    ma le crisi di panico, secondo me sono proprio di vecchiaia. da giovinetta... 'ste paturnie manco le sognavo :(
    P.

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