PERSONE CHE HANNO LETTO O CURIOSATO

lunedì 5 dicembre 2011

27 - Sulla lavanderia di Cornelia st., su una ferramenta americana e sulla pantofola pedicure


"Conversare" con gli americani è sempre fonte di grande interesse.
La titolare della "Cornelia St. Laundromat", la lavanderia dove porto a lavare le mie cose, visto che non c'erano altri clienti in negozio (una specie di "tubetto di dentifricio", più che negozio...) mi ha finalmente fatto il quarto grado.
Mi ha chiesto da dove venissi (tutti in America lo chiedono, perché tutti provengono da qualche luogo. Differente da New York o dagli Stati Uniti...), che mestiere facessi, perché ero a New York, se fossi sposato ("vieni sempre tu!" - forse aveva una parente da sistemare...) confermandomi poi che è nata in Cina, che è qui da 12 anni e che è cittadina americana.
Avreste dovuto poi vedere la sua espressione stupita quando le ho detto che in Italia ci sono molti cinesi ("Really??", "Davvero??"). La nostra breve conversazione si stava concludendo con una sua domanda che mi ha lasciato un po' interdetto.
"Ma ci sono negozi come questo, in Italia, o vi lavate tutto a casa?"

La mia risposta e la comprensione da parte sua è stata un po' faticosa, e ha bloccato l'attività del suo piccolo negozio, dato l'interesse della questione. Dunque le ho spiegato che effettivamente in Italia ogni famiglia ha in casa la lavatrice e che si va in lavanderia solo per il lavaggio a secco. Che ci sono sì lavanderie, ma non così numerose come a Manhattan (ad un centinaio di metri dalla sua c'è in effetti un'altra lavanderia, mentre poco più in là c'è una mega lavanderia self service con una trentina di lavatrici da dieci chili).
Poi una domanda inaspettata: "Ma da voi le asciugatrici sono  arrivate? Perché io, nei film, vedo sempre che voi  stendete ancora la roba fuori, come fa mia nonna in Cina! Con quei fili da un building, da un palazzo, all'altro...".
Confesso di essere rimasto interdetto. Non sapevo cosa rispondere perché mi confondeva un po' l'idea di essere messo sullo stesso piano della nonna della signora, proveniente, immagino, da uno dei tanti milioni di  microscopici villaggi della Cina rurale...
Dunque mi sono limitato a rispondere sorridendo che effettivamente era così: che le asciugatrici "per tradizione" in Italia non sono così diffuse. Ma che non in tutte le città la gente può stendere le cose fuori, all'aria...
Le ho poi detto, con un certo orgoglio, che io, però l'asciugatrice ce l'ho (seppur incorporata nella lavatrice), omettendo il fatto che sono obbligato a svuotare metà contenuto dopo il lavaggio prima di avviare l'asciugatura.

Dunque ho salutato, e sono uscito con la mia roba.
Le lavanderie americane provvedono a mettere le camicie sulle stampelle di fil di ferro a gruppi di tre sotto la copertura di cellophane, con la parte superiore della stampella (e perciò della camicia) coperta da un triangolo di carta con su stampato un carino "I love (con il cuore rosso) our costumers".
Suvvia, è comunque è sempre meglio che un calcio nel sedere...
Le camicie sono precedentemente sistemate in quella che definirei "posizione Sindone": con le maniche, cioè, incrociate e fissate ai polsi non con un chiodo, ma con una micromolletta di plastica trasparente. Stessa molletta che si trova, chissà perché, all'altezza del primo bottone della camicia, comunque sempre abbottonato.
L'intimo, insieme alle calze, invece, viene riconsegnato lavato ma non stirato in un unico paccone cubico di plastica non trasparente, modello "esule".
Conto per le 5 camice: $ 12,50 (9,19 euro, cioe' 1 euro e 83 cent a camicia); per tutta la bianchieria (sei mutande, svariate calzini e tre magliette) $7,80 (5 euro e 73 cent).
Sorrido pensando al suo saluto: "Oh quanto mi piacerebbe ricevere una cartolina dall'Italia... Ma davvero lì da voi ci sono tanti cinesi?"
Dovrò ricordarmi di mandarle una cartolina...

Non che sia una scena inusuale, per le strade di Manhattan: ma tornando a casa (con le camicie appoggiate dietro, su una spalla, e il paccone con la bianchieria sotto l'altro braccio) ho notato fin dal primo giorno che le donne newyorkesi guardano con uno sguardo tendente alla comprensione e alla solidarietà affettuosa i pover'uomini che camminano verso casa in quelle condizioni. Le statistiche dicono infatti che la maggior parte degli abitanti di Manhattan è single, o comunque non è sposata. Uomini e donne. Sono dunque certo che se avessi indossato la maglietta che ho visto in vendita a Little Italy con la scritta "Italiano soprattutto da qui in giù", avrei avuto il codazzo dietro.
Tutte le amiche italiane a New York mi hanno però confessato che raramente, a Manhattan, hanno conosciuto un americano etero e per di più "libero".
I miei amici e le mie amiche etero (e single) sanno ora dunque dove venire a cercare l'anima gemella senza perdersi troppo d'animo.
(La domanda, una volta conosciuta una persona, arriva inevitabile: "Sei single?" Se vi viene fatta da una donna sposata non abbiate pensieri maliziosi: lei ha sicuramente una amica da sistemare...).

Posate le camicie a casa, sono immediatamente risceso in strada per entrare, finalmente, in un negozio di ferramenta delle vicinanze che avevo sempre guardato da fuori. Ho evitato, invece, di entrare in un altro di casalinghi, perché è davvero difficile, in quel caso, uscire senza avere fra le mani qualche diavoleria inutile (tipo la formina per fare l'uovo fritto a forma di cuore, che ho comprato a Ny e non credo di aver mai usato).

I ferramenta americani sono spunto di considerazione sulla vita di qui e fonte di profonda meditazione per noi italiani.
Noto dunque subito la confezione da 96 mollette di legno a $7,99 (5 € e 87 cent), anche se mi chiedo qual uso venga fatto delle stesse, visto che fuori non si può stendere mentre dubito che vi siano abitazioni a Manhattan in grado di avere lo spazio per farlo in casa.
Tantomeno per un bucato da 96 mollette.
Vedo il mio ferro da stiro (mod. Black&Decker Quick Press Iron) a $21,99 (€16,18, praticamente un quarto di quanto l'abbia pagato a Roma), ma noto anche un ferro più economico ("Toast Master", che a dispetto del nome non fa i toast ma è sempre un ferro da stiro a vapore) che viene $12,99.
Il che significa 9 €uro e 55 cent.

Ero quasi tentato di abboccare al tagliaunghie per cani ("Fast, Easy & Gentle!") ma sono certo che la mia Sofia (amoredolcemiopiccolasofitesoroprimaopoitorneròpurtroppo...) gradirebbe altro.
In uno scaffale vicino, ho poi visto un prodotto che, son certo, farebbe la gioia di qualunque donna: si tratta di "Easy Feet", la "Pantofola Pedicure". "No more bending to clean your feet!". "Cleans, Exfoliantes & Massage!" ("Non dovrete più piegarvi per pulirvi i piedi!"; "Pulisce, esfolia e massaggia!").
Della serie "mai più senza" a soli 11,99 dollari, 8 euro e 82.

Poi c'era il ricambio per lo Swiffer Duster, 10 pezzi a $9,99 (€7,35, voglio proprio vedere, poi, quando lo pago in Italia...), quattro pile "torcia" "Duracell" a 9,49$ (6,98€), 10 stilo a 9,99 e 10 ministilo a 9,49.
Se vi sembra troppo si può optare per altre batterie alkaline non di marca: 16 stilo a 10,99$; 8,08 €uro.

Non mi so piu' fermare, in questi negozi.
E cosi' dopo aver annotato il prezzo della "Caraffa Brita" 27,99 o 33,99 dollari, secondo le dimensioni, e dei suoi ricambi (3 a 23,99 $, €17,86) noto lo scaffale "Home tests kit".
Lo slogan era "Prima di andare ad abitare in una casa nuova fai il test! Proteggi la tua famiglia!!".

Scopro, dunque, che negli Usa ci sono i "detector" per la qualunque.
C'è il "Detector Asbestos Test Kit" ($11,99; €8,82, per verificare la presenza di amianto in casa);
il "Radon in water" e il "Bacteria in water", entrambi a 12,99$ (9 €uro e 55).
Lo so che vorreste ordinarmi una vagonata di queste cose: come per esempio il "Test Water Quality", in grado, ("A soli 12,99 dollari!") di "rilevare la presenza nell'acqua di ben 10 sostanze chimiche nocive!".
Stesso prezzo per il "Test Pesticide in Water".

Un po' caro il "Detector Gas" da installare in cucina ($59,99, 44,14€), mentre è decisamente piu economico lo "Smoke alarm", 11,99 ("Sei sicuro che tuo figlio non fumi di nascosto in camera o in bagno???").
15,99 per il modello "smoke & fire" e 40,99 per quello "smoke e monoxido", nel caso in cui il giovanotto decidesse di passare alle sostanze più forti...

Assai deludente invece è, negli Stati Uniti, il settore serrature.
L'ho già scritto: norme di sicurezza antincendio proibiscono l'uso di porte blindate e, evidentemente, di serrature analoghe. D'altronde lo abbiamo sempre visto o no nei film che gli agenti di polizia - anche i più mingherlini -scardinano una porta di casa con una sola spallata? Dunque, se la serratura della porta americana di casa vostra non vi fa dormire sonni tranquilli (e avete ragione, noi non la faremmo montare nemmeno per l'armadio per le scope) potete sempre appendere alla maniglia della porta (dentro casa) un marchingegno che fa un suono terrificante - potevo non testarlo? - quando qualcuno inizia a girare la maniglia.
Ma sì: è un classico  primo piano nei film "de paura".
11,99 dollari (cioè 8€ e 82 cent) e passa la paura.
O meglio, arriva...

Nel caso, davanti a casa potrete sempre piazzare un simpatico gufo di plastica con gli occhi di vetro gialli: $18,49 (13 euro e 60). L'uso - viene specificato nella confezione - è ottimo per tenere "lontani dal vostro giardino e dalle vostre piante uccelli e altri animali!".
Ma si tratta di una cosa talmente terrificante che, sono certo, anche i ladri ne staranno alla larga...
Se siete superstiziosi o vi stanno antipatici i gufi, potete sempre optare per una "perfetta copia di aquila americana" (sempre in plastica e sempre con gli occhi di vetro gialli): "n. 1 Best Selecter!".
Solo 16 dollari e 99.
Suvvia, per 12 €uro e 55 si può fare!

Passo davanti allo scaffale con decine di caschi da bicicletta per adulti ($15,99) e per bambini ($15,79), rispettivamente 11,81 e 11,66 €uro. "Obbligario per i minorenni, raccomandato per gli adulti!".

Vicino, sotto chiave, i taglierini.
Accanto, una serie impressionanti di lucide e cromate "chiavi inglesi": "Vanadium Chrome 30" only $19,49 (€14,40).

No, cari compagni di scuola: l'ho cercata, ma la "Hazet 36" non c'era...

1 commento:

  1. Commenti

    #3 09:07, 07 ottobre, 2011
    la cartolina alla cino/americana te la ricordiamo noi se fosse

    ma a NY sono tutti gay?
    ma a NY le donne devono sempre sistemare le amiche con qualcuno?

    ciaoo cristian
    utente anonimo (IP: 9ad25a650b524c5)


    #2 09:19, 30 settembre, 2011
    Certo che all'estero ci vedono proprio come dei primitivi, eh?
    Posso alimentare la tua statistica dei prezzi raccontandoti che il primo gg a NY mi sono fermata in un negozietto asiatico sulla broadway (dopo times sq., in direzione flatiron building) ed ho comprato una piastra per capelli fantastica a 19.90$. L'ho comprata perchè dovevo stare 20gg in america e la mia piastra italiana non aveva il doppio voltaggio. Era molto più valida della piastra che qui ho pagato 69€ ma ho dovuto "abbandonarla" nell'ultimo hotel in cui siamo stati a LA prima di tornare in italia visto che qui non avrebbe funzionato (adesso che ci penso, avrei potuto tenerla per i prossimi viaggi! vabbè, ho fatto un regalo alla cameriera di turno)
    Comunque ti posso dire, perchè lo compro abitualmente, è che lo swiffer costa un po' meno da noi :)

    Pepita80


    #1 08:44, 30 settembre, 2011
    Li vooooglio tutti!!! Tranne lo smoke alarm ovviamente.

    P.
    utente anonimo (IP: ef995ea9b2edcfc)

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