PERSONE CHE HANNO LETTO O CURIOSATO

venerdì 28 novembre 2014

E la possibilità di trovarsi in mezzo ad un bellissimo nulla...

Cari amici di Aria Fritta, queste righe è bene che siano affrontate con grande cautela dai lettori "agorafobici", coloro ai quali, cioè, gli spazi troppo aperti mettono ansia, paura, financo terrore.

Io, decisamente, non lo sono.

Walt Whitman, 1887
E decisamente non lo era nemmeno il grande poeta americano Walt Whitman, quando nel 1856, nella sua "Song of the Open Road", riusciva ad esprimere in questo modo splendido il fascino e la bellezza, degli spazi aperti americani:

"Inalo grandi sorsate di spazio.

L'est e l'ovest sono miei,
il nord e il sud sono miei..."

Insomma, se degli Usa si rimane colpiti da New York, dalla multiculturalità e dalla modernità delle grandi città americane, dai loro grattacieli e dalla loro confusione, altrettanto si rimane colpiti dagli enormi spazi immersi nei quali ci si trova percorrendo grandi o piccole strade che attraversano gli Stati Uniti da est ad ovest o da nord a sud, appunto.

E se volete crearvi una colonna sonora perfetta per il viaggio, non avete altro che accendere una radio "country-rock" e schiacciare (con moderazione!) l'acceleratore.



Oggi vi voglio portare su una strada che attraversa gli States da un lato all’altro.

No, non la famosa Route 66, che attraversa gli Usa da est ad ovest...

... della quale, peraltro - autentica - rimane qualche decina di miglia in Arizona e in California.

Quella che ci facciamo insieme oggi è un'altra strada che attraversa non poche "città fantasma" percorrendo centinaia (e centinaia...) di chilometri in mezzo al "nulla".

Il meraviglioso nulla del (soprattutto) ovest americano.

Sono paesini dove a volte è sopravvissuta solo una ciminiera e, accanto, un drugstore con ristorante.

Come a Thurber, in Texas, vivacissimo agli inizi del '900, animato da centinaia di case, negozi, uffici, banche, scuole, chiese e dal più grande teatro d'allora del Texas. 

E del quale paese, oggi, sopravvive solo questa ciminiera accanto ad un ristorante.














E un cimitero.
Pieno di cognomi italiani...

Come quello dei tre fratellini Castaldo, tutti morti incomprensibilmente nel giro di una settimana...
Tomba dei bambini Ginetta, Libera e Pierino Castaldo
Thurber, Texas
Sono (ex) paesini oggi formati magari solo da un caffè-alimentari con distributore di benzina: una garanzia, quando si viaggia in zone come queste.

Magari proprio come quello che ho fotografato sulla Route 66:


A volte, attorno, quel che rimane di abitazioni, banche, negozi, strutture segnate dal tempo. 

Con dentro ancora qualche arredo e fuori, magari, un’auto arrugginita.
Route 66, Arizona

Ghost town, Colorado
Le "citta fantasma", negli Stati Uniti, sono centinaia: si tratta di piccoli centri abitati sorti e abitati fra l’800 e il ’900 magari nei pressi di una miniera o in mezzo al nulla lungo una linea ferroviaria, a quel tempo in costruzione.
Paesini abbandonati quando la miniera si è esaurita o la ferrovia si è spostata più avanti.
E restati così, quasi come se il tempo si fosse fermato.

Ma questa volta, dunque, niente Route 66: questa volta gli Stati Uniti li cavalchiamo da nord a sud: dalle montagne al confine del Canada fino a giù, al deserto del Messico.
E senza praticamente mai fare - come potete vedere dalla cartina qui sotto - una curva.

La strada è la Us 83.
La 83 parte dal Nord Dakota, e precisamente da Antlerquattro case a due miglia dal posto di frontiera con il Canada.

Un confine, questo, che fa tenerezza, aperto al traffico solo dalle 9 del mattino alle 10 di sera...
Antler è il primo centro abitato della Us 83; e degli Stati Uniti d'America, per chi dal Canada entra da questo confine. 

Nata nel 1898 attorno ad un ufficio postale, Antler è considerata a buon titolo "città fantasma": basta pensare che quattro anni fa risultava essere ormai abitata soltanto da 27 persone.

Percorrendo le sue (quattro) strade si possono incontrare i fu uffici della banca e dello sceriffo.

Ed ecco (quello che fu) l'incrocio principale del paese: con, a sinistra, la vecchia sede dei Vigili del Fuoco. 






Ventotto anni dopo la nascita di Antler, ecco nascere la Us 83.

Dopo la grande confusione di Antler (qui la densità di popolazione è - pensate - di una persona ogni 61 kmq)... l'83 scende per 80 km senza una curva.



Qui è più facile incontrare mandrie di bisonti e cavalli selvaggi o coyote (anzi, bisogna fare molta attenzione perché poi per l’auto son guai…) che esseri umani.


La strada cavalca in mezzo a praterie deserte, prima di attraversare Minot, 80 km dopo, e poi si ficca dritta in mezzo al nulla per un’altra cinquantina di km fino a Max, dove la densità abitativa è di una persona ogni 165 kmq.
Us83: Murdo, South Dakota

Se poi (con il navigatore ben acceso e aggiornato) vi avventurate in qualche strada locale che taglia la 83, beh..., allora davvero vi troverete in mezzo al nulla...

E allora, fermatevi, spegnete l'auto, scendete e guardatevi intorno.
Respirate a fondo e ascoltate.
Ascoltate il silenzio.
E pensate...





Ovvio, non posso elencare qui tutti i paesini e le città fantasma che si incontrano lungo la State Road 83, lungo la Route 83.

Le miglia che la Us 83 si fa correndo da Antler, Nord Dakota, al confine con il Canada, e Laredo, Texas, al confine con il Messico, sono 1885: e cioè 3048 chilometri.

Che passano da Sud Dakota, Nebraska (dove la strada fa 357 km davvero senza una curva, incrociando solo due minuscoli paesini), 
Us 83: Nebraska
Us 83: Nebraska
Foto di Stew Magnuson
e poi Kansas...

Liberal,
Us 83, Kansas



e poi Oklahoma, dove la Us 83 passa da Balko (623 abitanti) che vediamo nella foto qui sotto, e dove l'unico punto animato è, dal 1904, un distributore con il diesel non tassato per i camion, il caffè ristorante gestito da sempre dalla famiglia Brady, un ufficio postale e una scuola pubblica,  


e finalmente Texas, dove la nostra Us83 corre gli ultimi 1260 chilometri, e da strada a due corsie, quasi improvvisamente 
Uvalde,
 Us83, Texas 
si trasforma in una vera e propria Highway, un'autostrada a tre corsie per carreggiata...
McAllen,
Us 83, Texas

Si passa, dunque, attraversi paesini composti da "quattro case" (letteralmente!) e da qualche "ghost town", città ormai fantasma: dai tipici paesaggi del west, alle immense praterie; da verdissime foreste, a zone desertiche con i cactus saguari...

E non stupitevi se ad un certo punto – magari proprio mentre starete fotografando quel meraviglioso nulla - verrete raggiunti dallo sceriffo del posto che vi chiederà cosa diavolo fate da quelle parti, visto che non c’è quasi nulla…

Anzi, in generale guardate bene l'espressione delle persone (al ristorante, al motel o anche quella dello stesso sceriffo...) quando si sentiranno rispondere, dopo la loro domanda di rito "Da dove vieni?", che venite dall'Italia...
Un altro modo per rendervi fisicamente conto di quanto siete davvero lontani.

L'importante è avere con sé una buona scheda di memoria per le centinaia di foto che farete, e darsi tempo, non avere fretta.
E, naturalmente, mantenere SEMPRE il serbatoio dell'auto pieno. 






Per strada, ad un certo punto, troverete un benzinaio, magari vicino ad una steak house e ad un motel.
Motel di quelli tradizionali, a gestione familiare, con nomi di fantasia, non appartenenti a grandi catene.

Quei motel dove l’auto si parcheggia davanti alla camera a pian terreno.

Pronta a ripartire l’indomani per un’altra lunga cavalcata.

In mezzo al nulla...


"Sal, dobbiamo andare e non fermarci più finché non arriviamo...
- Per andare dove, amico?
Non lo so, ma dobbiamo andare..."
(Jack Kerouac, "On the road")


© dario celli. Tutti i diritti sono riservati

12 commenti:

  1. Splendido post, come sempre del resto! La prossima volta, devi fare la I-80 che fa davvero coast to coast (Teaneck, nell'area metropolitana di New York appartenente allo stato del New Jersey - San Francisco)... cosi` magari ci vieni pure a trovare, dato che attraversa Reno :-)
    Un abbraccio, Dario!

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  2. Bellissime foto, davvero bellissime. Chissà che un giorno anch'io possa fare la Route 83

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  3. e più ti leggo più mi innamoro di questa terra lontana e piena di cose da scoprire... Grazie Dario! In attesa del 5 maggio 2015 sarai la migliore compagnia possibile! Angela (ancora piena di dubbi!!!) ;-)

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    1. "Il dubbio assiduo, l'unica ragione..."
      (Francesco Guccini)

      d.

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  4. Ma si riesce a incontrare qualche passante e parlarci su queste strade deserte?

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    1. Ovviamente sì! E ci si suona il clacson per salutarsi!
      "Passante" per parlarci, insomma...
      E' pur sempre una strada!
      Una volta, fermo a fare una foto, effettivamente un'auto si è fermata e una ragazza mi ha chiesto: "Do you need the gaaaas??".
      Ho trovato quella premura, una squisita attenzione.

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  5. Che dire caro Dario, delizioso "fotoracconto", da venir voglia di mollare tutto, anche se solo per un pò. e provare a immergersi in questo percorso stradale dove perdersi...e magari ritrovarsi.
    PS: Io comunque una tanica di riserva la porterei sempre, ma proprio sempre....ma non per la paura di restare a piedi in mezzo al nulla, ma perchè se proprio dovesse accadere, potrebbe succedere che ad un certo punto alzi gli occhi e scopri che forse non vale più la pena dannarsi per ripartire...:-)

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  6. io preferisco decisametne quest'america a quella delle grandi metropoli :-)

    cmq, tanto per farti un esempio, da casa mia allo strip di las vegas (ah, i tempi in cui si andava a far follie :-P ) sono tre incroci... distribuiti in 6 ore di macchina :-/

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    1. Ma, la cosa bella degli Usa è proprio questa, secondo me: che ti puoi (se vuoi) rincoglionire di confusione e traffico in una città moderna per poi rifugiarti, se vuoi, in posti come questi.
      Dove ti puoi fermare ad ascoltare, davvero, il silenzio...
      A respirarlo a pieni polmoni.

      Niente male tre incroci in sei ore d'auto!
      Allora faccio bene a consigliare di fare moooolta attenzione quando li si attraversa!

      Ciao!

      d.


      P.S.: Tu a Las Vegas a fare follie??
      Mmmh...
      Prèparati, ché, con l'aria che continua a tirare da queste parti, un giorno ci vedrai arrivare!
      Potremmo sempre fare i baby sitter, no?
      ;-)

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