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sabato 24 febbraio 2018

Elezioni politiche: il caso della lista fantasma in America


Uno spettro si aggira per l’America: lo spettro dell’annullamento delle elezioni politiche italiane in quel collegio.

Non si ha idea, almeno al momento, come il Ministero degli Interni riuscirà a districare questa matassa, ma quel che è certo è che si tratta di una situazione assai complicata dai risultati poco prevedibili.

Il pasticcio è nato quando gli italiani iscritti all’Aire residenti nella “Circoscrizione Centro e Nord America” (trecentomila italiani che eleggono nel Parlamento italiano due deputati e un senatore) hanno ricevuto a casa la loro scheda elettorale.

Su questa, erano stampati i simboli dei partiti “italiani” che tutti conosciamo e quelli tradizionalmente specifici che si occupano degli italiani all’estero.

Tranne uno nuovo, che ha attirato immediatamente l’attenzione di tutti i connazionali negli Usa, in Canada e nei Paesi dell’America Centrale, e il cui nome, più che altro, sembrava uno slogan: “Free Flights to Italy”, “Voli gratis per l’Italia”.
Qualcuno è sobbalzato sulla sedia, mentre qualcun altro ha sorriso pensando che sarebbe proprio un sogno una sorta di finanziamento da parte dell’Italia per far tornare "a casa",  periodicamente, i suoi emigranti.

Gli italiani all’estero, rispetto a chi risiede nella Penisola,  hanno un vantaggio: la maggior parte di loro segue la politica italiana con un certo distacco, condito talvolta da una velata nostalgia, talvolta da un po’ di comprensibile risentimento.
Sta di fatto che tutti (in particolare coloro che da anni animano i circoli e le sezioni dei partiti italiani negli Usa e in Canada) si sono guardati in faccia chiedendosi a vicenda chi diavolo fossero “quelli” del “Free Flight to Italy” Party…
Fra le prime a farsi un po’ di domande è stata Selvaggia Lucarelli, direttore del sito “Rolling Stone” che ha dedicato a questa nuova (e strana) lista un articolo dal titolo “L’inquietante storia di un candidato fantasma”.
“Sulla scheda elettorale arrivata agli italiani residenti all’estero appare un simbolo misterioso ‘Free flights to Italy’ di Giuseppe Macario. 
Indagando su chi sia il candidato, ci si imbatte in una sorta di surreale spy story tra titoli di studio inventati, accuse di diffamazioni via web, persone impaurite e società fantasma a Panama”.
A Selvaggia Lucarelli è bastata qualche telefonata per farle  capire - fra risposte imbarazzate e il classico (italianissimo…) “scarica barile” - che dietro a questa misteriosa formazione politica dal nome così bizzarro c’è qualcosa di poco chiaro. 
Il ministero degli Esteri, interpellato, ha infatti scaricato la questione sul ministero degli Interni, dove però è stato fatto notare che la presentazione di una lista per gli italiani all'estero è di competenza della Corte d'Appello di Roma.
Dove, in effetti, lo scorso 28 gennaio liste e simboli sono stati depositati.

Anche quello della misteriosa "Free flights to Italy". 
Immaginiamo dai suoi esponenti: e cioè "Macario Giuseppe (detto Joe)", 36 anni, e "Borrelli Bettina Anna Maria", la di lui 71enne madre (o zia, o cugina: non è ancora chiaro...).
Il loro partito, o meglio la loro "organizzazione" (visto che affermano di essere una Ong) dichiara che avrebbe come scopo - si legge nella presentazione che compariva sul web e che hanno inviato a "La Voce di New York", autorevole giornale on line Usa - quello di "aiutare i figli di cittadini italiani nati in America del Nord, Canada e America Centrale che desiderano ottenere la cittadinanza italiana tramite lo 'ius sanguinis'; e quello di elargire "borse di studio a cittadini italiani in America così che possano andare a studiare in Italia"
Offrendo fra i vari servizi, "il rimborso dei biglietti aerei per gli italiani residenti all'estero".
Rimborsi, si assicura nelle pagine del sito, arrivati nientemeno a quota 26mila.
O meglio, "si assicurava".
Già, perché quando la vicenda ha iniziato a venire alla luce - con troppe domande che rimanevano senza risposta - il sito ha repentinamente chiuso i battenti.
Resta su "You Tube", invece, un breve comizio presumibilmente di Giuseppe Macario (rigorosamente invisibile, con la voce "fuori campo") inserito in rete lo scorso 25 gennaio, con il sottofondo di "Con te partirò" celebre brano di Andrea Bocelli, presumibilmente senza il suo permesso o il regolare pagamento dei diritti d'autore.
Cliccate al centro del simbolo, se volete ascoltarlo.


Negli scorsi giorni, "La Voce di New York" ha pubblicato le dichiarazioni di tutte le liste italiane che partecipano alla competizione elettorale nella "Circoscrizione Centro e Nord America".

E dalla lista "Free Flights to Italy" ha ricevuto la dichiarazione riportata fra virgolette poco sopra.
Successivamente, chi ha cercato di approfondire la questione (capendo innanzitutto la storia del leader del partito, Joe Macario) si è perso in un labirinto di attestati a suo nome (non si sa quanto autentici...), di titoli accademici altisonanti, di suoi libri che sarebbero stati pubblicati negli Usa e conservati nientepopodimeno che alla Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti d'America di Washington DC, di sedicenti uffici di rappresentanza a Panama, Los Angeles, San Francisco, New York e Winnipeg (Canada), di sue docenze (smentite) in Università americane, e di dottorati di ricerca conseguiti, tra gli altri, nella prestigiosa Princeton University...

Si arriva, infine, a leggere che il leader della lista dichiarava di aver partecipato anche alla scrittura di sceneggiature per produzioni televisive e pubblicitarie: come per lo spot di Calzedonia, che ha come protagonista Julia Roberts.

Non solo: ci sono connazionali negli Usa che hanno segnalato anche altre (sedicenti) attività sue o dell'organizzazione "Free flights to Italy": come l'acquisto di prodotti alimentari italiani difficilmente reperibili negli Usa e la  loro spedizione gratuita.
Solo che quando queste cercavano di avere informazioni maggiori, scrivendo alla mail di un misterioso "giuseppe81" non ricevevano risposta alcuna.
Inutile cercar soccorso nel suo profilo Facebook. Quest'ultimo, infatti, conteneva foto di altre persone: un noto fotografo americano e quella - pensate un po’ - di un pornodivo.
Pagina fb peraltro cancellata nelle scorse ore. 

Così come il candidato Giuseppe Macario risulta irraggiungibile al suo numero di cellulare.

Un mistero, insomma. 

Come misteriosa appare la trafila burocratica che ha consentito la presentazione della lista a Roma. 

Dalla scheda compilata al Ministero dell’Interno risulta che la sede del movimento “Free flights to Italy” sia a Fiano Romano (centro non lontano dalla Capitale) anche se alla via e al numero civico registrato - una semplice palazzina di due piani con finestre ben protette da tapparelle chiuse - non compare alcuna targa o insegna della formazione politica.

In effetti lì risulterebbe essere residente Giuseppe “Joe” Macario, il candidato: anche se a “La Voce di New York” lui stesso aveva dichiarato di risiedere e operare negli Usa ormai da cinque anni. 

Non solo.

In questa vicenda pare non si possa nemmeno fare affidamento sulla “dichiarazione di trasparenza” che accompagna la presentazione della lista elettorale: questa, infatti, risulta sì autenticata da un notaio (con tanto di firma e timbro) ma lo stesso - quando è venuto a conoscenza della vicenda - ha dichiarato di non averla mai apposta.

Interrogato da “La Voce di New York”, il Ministero dell'Interno ha precisato che la normativa che regola la presentazione delle liste elettorali non è di sua competenza bensì della Corte d’Appello di Roma. 
In effetti simboli e firme devono essere presentate presso la relativa Cancelleria, con l'intera documentazione che successivamente verrà esaminata dall'Ufficio Centrale per la Circoscrizione Estero

Firme che la legge prevede, in questo caso, siano ben cinquecento.  
Ma c'è chi mette in dubbio che esistano davvero 500 persone che hanno sottoscritto i moduli di presentazione della misteriosa, e fino ad allora inesistente, lista di Fiano Romano.

E mercoledì 28 febbraio la Procura della Repubblica di Roma ha aperto una indagine giudiziaria dopo la denuncia presentata dal notaio romano Luigi d'Alessandro in merito alla propria firma e al timbro, atti da lui ritenuti apocrifi.
Altro argomento di indagine, riguarderebbe l'effettiva esistenza delle 500 firme autenticate.

Così come ha presentato un esposto una delle liste che si è presentata (il MAIE) con uno dei suoi candidati, Leonardo Metalli, che si è costituito "parte civile".

Come se tutto ciò non bastasse, in questa oscura vicenda entrano sorprendentemente anche numerose denunce giudiziarie per “cyberstalking”: in rete esiste infatti un sito -  giuseppemacario.info (cliccare sul nome) - aperto da chi (giovani donne di svariate nazioni, ma non solo) afferma di essere state sue vittime.
Sito aperto proprio con lo scopo di smascherare questa persona, si legge in quelle righe, che nel corso della sua vita avrebbe utilizzato anche un'altra identità e aperto vari siti "civetta".


Ad oggi la vicenda non appare ancora conclusa.

Il problema è che, in questi giorni, migliaia di italiani residenti negli Stati Uniti, in Canada e in America Centrale hanno regolarmente votato e spedito loro schede elettorali, o lo stanno per fare.Qualcuno, chissà, votando magari anche per la lista “Free flights to Italy”, abbagliato dal sogno di venire ogni tanto in Italia a spese dei contribuenti italiani.

Ma non pochi elettori del Nord e Centro America si chiedono ora se, alla luce di tutto questo, la competizione non rischi di essere invalidata, almeno in quel collegio elettorale.
Anche alla luce di un esposto presentato alla Procura della Repubblica di Roma da uno dei candidati italiani nel Collegio "Nord e Centro America", che si è costituito "parte civile".

Chissà cosa penserebbe di tutto questo Mirko Tremaglia, storico esponente del Movimento Sociale Italiano ed ex ministro "Per gli italiani nel mondo" nel primo Governo Berlusconi, che spese una vita affinché l'Italia si dotasse di una legge che permettesse il voto degli italiani all'estero.
Legge, infatti, che porta il suo nome, e che è stata approvata dal Parlamento dieci anni prima della sua morte.

In verità fra critiche e perplessità, visto che sul voto estero non è possibile alcun controllo: né sulla segretezza del voto dei singoli né, tantomeno, sul fatto che le schede (spedite al domicilio delle famiglie residenti, una per ogni componente maggiorenne) siano poi compilate effettivamente ognuna dai singoli elettori in possesso, anche, della cittadinanza italiana.

Un pasticcio nel pasticcio, dunque.


© dario celli. Tutti i diritti sono riservati 

1 commento:

  1. se non fosse che tutto è stato certificato in una scheda elettorale ci sarebbe da ridere invece no comment

    ciao cristian

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