13 miliardi di dollari.
Tanto, secondo le statistiche governative americane, sono i soldi che gli illegali (quelli che da noi vengono chiamati con una punta di disprezzo "clandestini") versano ogni anno nelle casse della "sicurezza sociale" degli Stati Uniti, lavorando.
Snocciola dati e cifre, Stephen Goss, responsabile della SSA, la "Social Security Administration", in una recente intervista al sito "News Vice.com".
Tanto, secondo le statistiche governative americane, sono i soldi che gli illegali (quelli che da noi vengono chiamati con una punta di disprezzo "clandestini") versano ogni anno nelle casse della "sicurezza sociale" degli Stati Uniti, lavorando.
"Gli immigrati rendono l'America forte" |
La prima riguarda la stima di quanti immigrati illegali vivono (e lavorano) negli States: intorno ai 7 milioni.
Di questi, più o meno 3 milioni e 100mila lavorano usando numeri di previdenza sociale falsi o scaduti.
Di questi, più o meno 3 milioni e 100mila lavorano usando numeri di previdenza sociale falsi o scaduti.
Ma tutti i lavori, anche quello degli illegali, producono ricchezza: e non solo ai lori datori di lavoro o grazie a ciò che i lavoratori poi consumano.
Per esempio: solo le tasse sui loro salari, sui salari dei clandestini, fanno guadagnare all'America qualcosa come 10-13 miliardi di dollari l'anno.
Ossigeno per le casse del Social Security Trust Fund (per semplificare, l'Inps americana), il fondo fiduciario che provvede alle pensioni di vecchiaia, di reversibilità e di invalidità.
Pensate: secondo stime della SSA, negli ultimi dieci anni soltanto gli immigrati "illegali" che lavorano negli Stati Uniti hanno versato nelle casse americane qualcosa come $ 100.000.000.000.
Ricevendo, in cambio, servizi e vantaggi soltanto per 1 miliardo di dollari.
Ricevendo, in cambio, servizi e vantaggi soltanto per 1 miliardo di dollari.
Avete letto bene: hanno versato cento miliardi di dollari, una media di dieci miliardi di dollari l'anno.
Anche se le persone che vivono negli Stati Uniti illegalmente (pagando però le tasse) è assai improbabile che saranno mai in grado di trarre vantaggio, più tardi nella loro vita, dal versamento dei loro contributi, ammettono alla "Social Security Administration".
Contributi degli illegali che, sempre secondo dati ufficiali attendibili, vivono distribuiti così, negli Stati Uniti.
Per esempio: secondo un'inchiesta di "News Vice.com", la maggior parte delle aziende lattiero-casearie degli Stati Uniti si reggono in gran parte sul lavoro di immigrati illegali.
Offrono, infatti, paghe troppo basse - che i lavoratori americani non accettano - ma nello stesso tempo non sono in grado di assumere legalmente lavoratori stranieri.
Così come le aziende agricole.
Anche se però - come ha osservato il proprietario di una di queste - i suoi dipendenti (quelli illegali) non ottengono poi il sussidio di disoccupazione, nonostante siano assunti e versino regolarmente le tasse.
Il Dipartimento per la sicurezza e l'immigrazione ha anche tracciato una cartina che evidenzia le nazionalità d'origine di lavoratori illegali maggiormente presenti negli Stati Uniti, messicani a parte.
Lavoratori che, con il tempo, cercano di regolarizzare la propria posizione.
Vi chiederete: ma come è mai possibile tutto questo?
I lavoratori immigrati illegali, di solito, presentano al datore di lavoro una documentazione falsa (documenti e numeri di previdenza sociale).
Un "segreto di Pulcinella", diciamo, un fatto di cui i datori di lavoro sono praticamente sempre al corrente.
Ma per loro basta che il dipendente abbia voglia di lavorare e non sia un "pianta grane".
Una volta assunti, questi "lavoratori dalla documentazione discutibile" - come eufemisticamente li chiama il proprietario dell'azienda di cui sopra - finiscono a tutti gli effetti sul libro paga dell'azienda.
Con le tasse derivate dal loro lavoro che, dunque, vengono versate automaticamente allo Stato, come accade a qualsiasi altro dipendente.
Un fatto che viene visto positivamente nel corso delle pratiche di "naturalizzazione": un atto di buona volontà da parte di chi (il lavoratore clandestino) non sarebbe certamente tenuto a farlo.
A versare le tasse.
Il lavoratore illegale, così, fornisce ricchezza non solo al suo datore di lavoro, ma anche alla società americana.
Il denaro derivato dai versamenti dei clandestini americani, infatti, va al Ministero del Tesoro federale, che lo utilizza (anche) per finanziare il Medicare, il programma di assicurazione medica gratuita che, dal 1965, riguarda gli ultra 65enni, indipendentemente dal loro reddito.
Mica scemi, gli americani...
Strano Paese, l'America, vero?
© dario celli. Tutti i diritti sono riservati
Certo, i numeri di previdenza sono falsi ma i soldi versati sono veri così come vero è che quel lavoratore non percepirà mai alcuna pensione. E quando scoprono che il numero della previdenza è falso cosa succede?
RispondiEliminaDicie che era un errore e ne presenti un altro falso. E si va avanti cosi'....
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