L'ultima decisione presa da Bill De Blasio, sindaco di New York, fa sbalordire noi italiani (in Italia).
Il primo cittadino della Grande Mela, infatti, ha dichiarato che dal prossimo anno, gli studenti delle scuole newyorkesi resteranno a casa non solo in occasione delle festività del Natale e di Pasqua, non solo di quella dello Yom Kippur (il "giorno del pentimento" previsto dalla religione ebraica), ma anche quando cadrà la "Eid al-Adha" ("Festa del sacrificio") e la "Id al-fitr" ("Festa dell'interruzione del digiuno"), festività religiose musulmane (che spero di aver scritto in modo corretto!);
l'ultima delle quali ricorre alla fine del mese di Ramadan, la "Quaresima" musulmana, il "mese del digiuno".
"Non vedo cosa ci sia di strano - ha risposto il sindaco italo-americano a chi gli chiedeva spiegazioni -; è soltanto un fatto di eguaglianza. Quella musulmana è una comunità in crescita nella nostra città e nelle nostre scuole, e dobbiamo riconoscere questo dato con i fatti".
Una scelta che semplicemente "rispetta la diversità, e le diversità, della città", ha dichiarato De Blasio in un tweet, e in merito alla realizzazione della quale aveva preso un impegno durante la campagna elettorale.
La "Eid al-Adra", la Festa del Sacrificio, tra l'altro è una ricorrenza che ricorda un episodio biblico comune alle tre religioni "monoteiste" - cristiana, ebraica e musulmana -: il sacrificio di Isacco.
Da tempo le autorità religiose musulmane di New York avevano presentato una richiesta in questo senso alle autorità municipali. Ma nel 2009, l'allora sindaco Bloomberg, l'aveva respinta tagliando corto: "Gli alunni di New York hanno bisogno di passare più tempo a scuola", altro che nuovi giorni di vacanza.
Secondo le stime più recenti, a New York vivono fra 600mila e un milione di cittadini di religione musulmana.
E secondo uno studio della Columbia University, nella Grande Mela il 95% degli studenti musulmani (che sono il 10% di quelli newyorkesi) frequenta le scuole pubbliche.
© dario celli. Tutti i diritti sono riservati
Segno di grande apertura mentale e ottima strategia politica.
RispondiEliminaDal 2009 sono passati "soltanto" 6 anni...
Suicidio in atto anche in Usa. Dario Celli, scusa tanto, ma questa volta hai toppato.
RispondiEliminaNon so chi tu sia.
EliminaScrivi ma non hai il coraggio di mettere il tuo nome.
Secondo te è suicidio, secondo me no.
Semplice.
E la prossima volta firmati, crociato coraggioso!
d.
Crociato io? Sbagli indirizzo e sei ormai illeggibile. Adios
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