PERSONE CHE HANNO LETTO O CURIOSATO

lunedì 12 maggio 2014

Francesco e Angela, che sono stati sorteggiati alla Lotteria Green Card

In questa storia non è importante come sarà la fine.
Perché la loro storia, Francesco e Angela, in fondo la devono ancora scrivere.

Intanto, questa storia - come tutte le storie - ha un "prima".

Il prima è come questo di Angela. 
Un "prima" pieno di domande.
Angela che stava compliando il modulo di partecipazione alla Lotteria Green Card.
Angela che cercava da me certezze, rassicurazioni.
Che non potevo dare...
Era lo scorso ottobre.

"CiaoDario, scusami se ti scrivo in pvt, ma preferisco chiedere a te. 

Nel caso venissi selezionata...".

Ecco, qui mi sono subito bloccato. 

Perché, lo ammetto: io sono (un po', solo un po'...) scaramantico. Dunque diciamo che, in casi come questi, taccio e preferisco non farmi troppe domande, perché "non si sa mai, non voglio 'attirarmela'..."
D'altronde quanti di voi non dicono nulla, non ci pensano, non si fanno e soprattutto non fanno domande quando c'è una cosa importante, quasi impossibile, da raggiungere.
Per "scaramanzia", appunto...

Confesso di averci pensato anch'io quando Angela mi ha contattato per avere consigli.
Che più che altro erano richiesta di rassicurazioni.

"Ma è vero che se si viene sorteggiati bisogna avere almeno 20mila euro nel conto?

E io che ne ho di meno cosa può succedermi?
Posso dire che starei con dei parenti che ho là o potrebbe esserci qualche problema?
O i miei parenti devono garantire?"

Eh sì, ho proprio pensato "questa Angela proprio scaramantica non deve essere...".

Perché non aveva nemmeno ancora inviato il modulo della lotteria e già pensava al "dopo", dando per scontato che sarebbe stata estratta. Lo confesso: una parte di me temeva l'inevitabile. E cioè che l'amica avrebbe perso questa sfida con il fato.
Rileggo la nostra conversazione di sei mesi fa e sorrido, oggi.
Perché lei, sicura, affermava: "Comunque io sono una sfigata, non la vincerò mai, altro che superstiziosa... Ma sognare non costa nulla, almeno quello:-). Siccome vorrei fare anche la domanda per il 'working holiday visa' in Canada, pensi si possa fare se partecipo anche alla lotteria?"

Angela che poi mi ha ricontattato quando ha dovuto affrontare la delicata operazione di invio della fotografia:

"Non hai idea che ho passato stasera: un vero incubo. Speriamo vada tutto bene!
Ho un mal di testa atroce. Nemmeno quando studiavo ce l'avevo così...".

Poi silenzio, fino a giovedì 1° maggio ("Su, coraggio!").


Di Francesco, invece, non so molto del suo "prima".
Non ci conoscevamo, "prima".
Nella sua pagina di Fb, le cose di tutte le pagine di Facebook: una vagonata di auguri nel giorno del suo compleanno, foto con amici, con nipotini, uno sfogo sulla mancanza dell'acqua potabile in casa sua e in tutta la sua cittadina - per quasi 20 giorni! - per inquinamento (da gasolio!) dell'acquedotto, e qualche post scritto in inglese. 
Perché il nostro Francesco ha parenti negli Stati Uniti.

No, nel suo passato di Facebook, nessuna traccia, insomma, della sua decisione di giocare la carta della "Diversity Visa" , la lotteria per la Green card.

Angela la rivedo nella mia pagina di Fb grazie ad un timido messaggio il 1° maggio. Quando fra me e lei si svolge questa conversazione:
"Ciao, Dario, scusami se ti disturbo..."
- Figurati, dimmi...
"Scusami, in pratica io, stamattina, sono andata sul sito del governo..."

Vi confesso che ho pensato che mi chiedesse delucidazioni sulla possibilità di aver sbagliato, e che riprovando ad inserire i dati ci potesse essere un risultato diverso (dai, confessiamolo, che tutti noi che abbiamo partecipato alla Lottery ci abbiamo provato più volte. E anche nei giorni successivi...)

- Ok, dimmi...
"E poi seguendo le istruzioni mi sono ritrovata ad inserire il 'number of confirmation..."
- Ok, e poi?
"E poi anno di nascita e cognome..."
- Ok, e poi?
"E poi sono entrata..."
- Ok e poi? Angela, non farmi stare sulle spine!!!

"E poi c'è scritta questa cosa:
'You have been randomly selected for further processing in the Diversity Immigrant Visa Program for the fiscal year 2015 (October 1, 2014 to September 30, 2015). Selection does not guarantee that you will receive a visa because the number of applicants selected is greater than the number of visas available. Please print out this letter and take it with you to your visa interview'.
Dario, ma che vuol dire?"
("Sei stato scelto a caso per l'ulteriore elaborazione del Diverstity Immigrant Visa Program per l'anno fiscale 2015. L'essere stati estratti ora non è garanzia che tu possa ricevere effettivamente il Visto, perché il numero dei sorteggiati è maggiore del numero di Visti disponibili. Si prega di stampare questa lettera e di portarla con sé al colloquio per il visto").

Ho pensato "Che mi venga un colpo!"...

Eh, mia cara Angela... 'Cosa vuol dire', mi chiedi? 

Vuol dire che, come minimo, essere superstiziosi è una stupidaggine...
Ecco cosa vuol dire.


Francesco, invece, l'ho "conosciuto" il 2 maggio.
Proprio il giorno in cui (forse per scaramanzia?) ha aspettato per controllare se per caso la vita gli riservava una sorpresa.
Proprio il giorno in cui mi ha scritto questo:

"Sì, stamattina mi sono alzato e, ti confesso, non è che ci pensassi particolarmente...
Poi mi sono deciso: mi sono seduto alla sedia, ho acceso il computer e sono tornato alla pagina che avevo memorizzato dopo l'invio del modulo per la Lotteria.
Ho inserito il codice, il mio cognome, il mio anno di nascita e...
E mi è preso un colpo...

C'era una roba scritta in inglese, una specie di lettera...

I miei occhi saltavano da una parola all'altra.
Leggevo
'U.S. Department of State Bureau of Consular Affairs'
E poi
'Kentucky Consular Center
3505 North Highway 25W
Williamsburg, KY 40769
U.S.A
May 01, 2014'

E poi il mio codice con il mio nome e cognome e il mio indirizzo italiano...
E poi quel bellissimo, dolcissimo, quasi poetico 'Dear FRANCESCO...'

E poi le stesse righe che hanno letto Angela e altre centinaia di italiani sorteggiati...
"E poi altre parole che ho letto e riletto con il cuore che mi batteva all'impazzata: 'It is very important that you carefully follow instruction...' 'E' molto importante che si prenda cura di seguire le istruzioni....', 'Department of State...' 
E poi ancora: 'Se lo ritenesse necessario contatti...'".

"Sono rimasto a bocca aperta. Letteralmente.
Mi è mancato il fiato.
Sono quasi caduto dalla sedia.
Mi son detto: ora 'son cazzi', Francesco...
E' un po' la stessa sensazione che vissi sei anni fa quando scoprii che la mia fidanzata, oggi moglie, era incinta. Capirai, avevo solo 25 anni.
Quando mi sono collegato al sito della Diversity Visa per vedere come fosse andata l'estrazione mi è quasi venuto un collasso. Le stesse sensazioni di allora: un mix tra panico ed euforia".

Un/a psicanalista sorriderebbe divertito/a fra sé e sé di fronte a questo paragone spontaneo: l'essere stato sorteggiato alla lotteria Green Card e la prospettiva di avere un figlio...
Un panico da ri/nascita.


"Non puoi capire come sto, Dario", mi ha detto Angela.
"Ho controllato quattro o cinque volte, sempre trattenendo il fiato, sempre con gli occhi sbarrati, sempre con la gola secca. 
Era la mia 'prima volta', non avevo mai partecipato alla Lotteria. 
E comunque non devo farmi illusioni: il fatto di essere stata sorteggiata non vuol certo dire che ho nel mio portafogli la Green Card!
Anche se è vero: il primo 'step', il primo gradino, è andato".
Forse il più importante, aggiungo io.

Poi Angela mi racconta che ha sempre avuto il sogno di vivere negli Usa: "Da quando sono nata. E poi volevo andare a studiare là, ma non sono riccona, e non avrei potuto studiare se non avessi avuto l'opportunità di lavorare. 
E Green Card significa che posso lavorare...".
Angela, che poi parte come un treno. 
Anzi, come un aereo diretto negli Usa...

Mi racconta che è stata l'anno scorso a Philadelphia, che fa la psicologa/psicanalista e che vuole continuare a studiare, a specializzarsi: "Voglio migliorarmi, crescere professionalmente. E credo che non ci sia posto migliore. 
Sai, io vengo da una normale famiglia italiana: non siamo ricconi. I miei mi hanno sempre dato una mano, anche se sono sei anni che lavoro. E la mia laurea me la sono pagata da sola. 
Dovrò imparare l'inglese quasi alla perfezione, e vorrei prendere un master o fare un dottorato, ma non è che ho molti soldi da parte.
Per cui la Green Card sarebbe la cosa più bella al mondo, per me. Perché potrei lavorare. 
E potrei realizzare il mio sogno più grande...".

"Sarebbe, potrei", mi dice. Usa il condizionale. 
Come quasi a non crederci.

"Tutto, ora, è cambiato, con quella lettera che iniziava con quel 'Dear Angela'... Incredibile! Iniziava proprio così, con un 'Cara Angela...'".


Già...
E' certamente una sfumatura poco importante, ma è inevitabile chiedersi se le lettere che le nostre istituzioni inviano agli immigrati che considerano l'Italia la loro "America", iniziano così, con un affettuoso "Caro Hamed"...
Sì, vero?

Mi trapassa di domande e in mezzo a queste le racconto che non raramente mi è capitato di parlare con italiani che mi dissero di quanto, ogni tanto, avrebbero avuto bisogno di parlare tranquillamente, in italiano, con qualche psic, per un motivo o per un altro...


"Ora voglio solo il tempo di realizzare" mi racconta Francesco. "Pensa, tu sai di questa cosa, ma a casa, invece, non lo sa ancora nessuno. 
Eccetto mia moglie.
Andremo via un giorno e mezzo in campagna, qui vicino. Abbiamo bisogno di capire, di pensare, di parlarci, di ridere in libertà. 
Abbiamo bisogno di raccogliere le impressioni, di mettere ordine alle sensazioni, alle paure. 
Abbiamo bisogno di realizzare cosa ci è successo.
Ci dormirò su due notti.

Lo shock è praticamente debilitante. Con mia moglie quasi non ci si crede. Non facciamo che guardarci, ridere, diventare improvvisamente seri e dire 'mah'...!"


Con Francesco ci risentiamo dopo il fine settimana di meditazione in campagna. 
Che è servito a lui e alla moglie, mi dice, per rimettere in ordine le idee. Per capire come dire la novità in famiglia...


"Ne ho parlato con i miei e con i familiari di mia moglie. Poi con qualche amico intimo.
Tutti sono fondamentalmente contenti... Tranne forse le nostre mamme: ma è naturale che le mamme abbiano sulle labbra un riso amaro. 
Mio padre, invece: mio padre ha esultato, addirittura esultato! Lui non ce la fa più a vedermi arrancare a fine mese, a tirare avanti una famiglia con 800 euro al mese. Sì, forse mio padre è la persona più contenta, lo conosco bene, fra poco andrà in pensione e me lo ritroverò almeno 2 volte l'anno con me dall'altro capo del mondo!"

"Come mi sento, mi chiedi? Mi sento 'spaesato' e forse proprio nel senso letterale del termine. Ora qualsiasi cosa pensi in merito al mio, al nostro, futuro mi rendo conto che non riesco ad inquadrarla più in Italia. Ieri sera, per esempio, si parlava del Natale scorso... E la mia mente è andata subito ai prossimi Natale, a dove li trascorreremo.

Poi ho pensato a mio figlio: a ottobre comincerà la scuola elementare... E che succederà? Farà la seconda negli Usa?"

Vive in Sicilia, Francesco: a non molti chilometri da Palermo. Dove c'è, mi fa notare, uno dei più alti livelli di istruzione d'Italia, ma contemporaneamente uno dei più alti tassi di disoccupazione.
"Qui tanta, troppa gente sta andando via. E se pochi anni fa a cercare lavoro si andava a Roma, a Bologna o a Torino, ora si scappa in Serbia, in Croazia o in Polonia. Pensa, tra le mie conoscenze, ho tre famiglie che si sono proprio trasferite in Polonia.
Io parlicchio l'inglese, quindi avevo deciso di provere con l'Irlanda o il Regno Unito. Ero pronto a partire a giugno se non avessi avuto la sorpresa della Green Card: avevo già preso contatti a Cardiff in Galles".

"Ammetto di essere doppiamente fortunato: perché negli States ho molti parenti: tutti gli zii di mia madre vivono lì, e sono 5, tutti viventi e con i quali siamo in ottimi rapporti. So che non si può tanto contare sui parenti, ma negli Stati Uniti ho anche una decina di cugini di primo grado ed innumerevoli di 2°. 

Anche mia moglie ha una zia, sorella del padre, che vive negli Usa, in Virginia. E hanno figli della mia età e loro hanno figli dell'età dei miei bambini.
Ecco, non mi dispiacerebbe per ora vivere in Virginia, che ha un clima più consono alle mie abitudini mediterranee...".

Ne parlerà con calma con loro, con i suoi parenti, perché a fine giugno torneranno per passare un mese di vacanze in Sicilia.
E' fortunato, Francesco. Perché anche se lui è laureato in Beni Culturali, i suoi parenti hanno, negli Usa, due pizzerie e un pub.
"Guarda, io farei anche il cameriere per un po', giusto per imparare ad usare meglio l'inglese... Poi inizierei a cercare qualcosa di meglio, sì".

Poi mi racconta della moglie, che sono anni che sognava di aprire un asilo "ma pare sia impossibile, con la burocrazia che fa di tutto per non farti trasformare i sogni in progetti".



Francesco e Angela, ora, hanno davanti a loro la compilazione di decine di dichiarazioni, il rintracciare decine di certificati, il cercare documenti, diplomi.
E l'aspettare la convocazione a Napoli...
"Per ora mi stanno venendo in mente le paure e le fantasie più strane", mi dice Angela. "Spero siano mie paranoie, perché ora ci tengo troppo a 'sta Green Card. 
Ho un po' paura della gente che 'gufa': ma poi, loro, che ne sanno della mia vita? Ok, hai ragione: non ci bado, me ne frego.
Non so come spiegarti, Dario - mi dice prima di lasciarmi -: non mi rendo nemmeno conto che la mia vita potrebbe cambiare.
Quanto la mia vita potrebbe cambiare...".


Anche Francesco mi deve lasciare.
Perché deve mettersi sotto con le lezioni private: cinque ore al giorno, dalle 15 alle 20.
"Guadagno un po' solo sei mesi l'anno. Poi? La precarietà mi ucciderà", mi dice.

Dimenticando cosa ha scoperto, accendendo il computer, dieci giorni fa. 
Quando un altro computer, in America, gli ha casualmente regalato la possibilità di pensare al proprio futuro in modo diverso.




© dario celli. Tutti i diritti sono riservati





7 commenti:

  1. Bellissima storia, come sempre, e congratulazioni ai vincitori! Spero davvero che vengano confermati.
    Dario, puoi mettermi in contatto con la mia collega Angela? Sarebbe interessante se lei volesse raccontare il suo progetto anche sul mio blog!

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  2. Mi hai fatto rivivere quei brividi...grazie ! E in bocca al lupo per il loro cammino a Francesco e Angela !

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  3. Noi siamo tra gli sfortunati che non hanno vinto ma che hanno perso la testa dietro alle famose fotografie. :)
    Ancora oggi mi chiedo "e se fossi stata selezionata ma poi la foto non fosse stata ok al 100%?". XD

    In ogni caso... BUONA FORTUNA AD ENTRAMBI da una pseudo-psicologa italiana in partenza per Melbourne!!
    E' bello sapere che per qualcuno il Sogno inizia davvero cosi'. :)

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    1. Per la foto io ho risolto tutto verificandola e adattandola grazie al link apposito, e che ho messo nel racconto...
      Melbourne in vacanza?

      (Ma quanti/e lettori/trici psic ci sono qui!)


      d.

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    2. Erano sicuramente giuste... :)
      Melbourne per (Provare a) viverci, l'america non ce voleva... :D

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  4. congratulazioni ai vincitori..per gli strani cerchi della vita, ultimamente ho incontrato moltissimi italiani (quasi tutti ex erasmus a varsavia o altre citta' della polonia che presa la laurea e conoscendo come gira qua col lavoro sono direttamente venuti qui a cercare anziche' provare in italia il primo impiego post laurea) e tra cui due famiglie siciliane che sono arrivate qui da poco...

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    1. Già, Valentina...
      Grazie per essere una fedele lettrice!

      d.

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