PERSONE CHE HANNO LETTO O CURIOSATO

lunedì 8 aprile 2013

L'anello di Sarah

Billy Ray conosce bene quel posto. E' quello che preferisce.
Non ci sono mendicanti nelle vicinanze, c'è un buon via-vai di gente, lui è conosciuto e tutto sommato benvoluto da chi abita o da chi lavora da quelle parti; ma soprattutto lo è dai poliziotti della zona.
Non dà fastidio, e gli altri lo lasciano in pace.

Arriva con la sua bicicletta, la lega ad un palo, si siede lì davanti, per terra, piazza il bicchiere di carta davanti a sé e se ne sta lì, in silenzio, attendendo la generosità dei passanti.
Che educatamente ringrazia, quando nel bicchiere viene posata una moneta o un biglietto da un dollaro.
                              
Il posto quotidianamente preferito da Billy Ray ha di fronte - ironia della sorte - una succursale della Bank of America, e alle spalle, attraversata la strada, uno dei tanti negozi di J. Crew: sempre abbigliamento all'ultima moda. 
Beh, se ci pensate, quel punto non è male: magari a qualcuno che esce dalla banca scappa qualche bel bigliettone!
Giorni sempre uguali, tutti uguali, quelli di Billy Ray: arriva lì con la sua bici, racimola un po' di dollari per un panino in qualche fast food e pagarsi la notte in qualche ricovero, poi, via, da capo.

Non è di Kansas City, Billy Ray: ma come sia giunto lì, al nord, in Missouri, partendo da Whichita Falls, Texas, non si sa.

Perché la città dove vive oggi è ben lontana da quella dove è nato e vissuto con la sua famiglia fino al 1997: sono 491 miglia, 790 km.
7 ore e 29 minuti di auto senza soste.
O 515 miglia, 828 kilometri, se si fanno a piedi in un bel po' di mesi.


Già, perché Billy Ray (che qui sotto vediamo in una delle ultime foto fatte a casa) un giorno di 16 anni fa se ne andò dalla sua abitazione del Texas.
Senza dare nessuna spiegazione. 
Sparito, scomparso nel nulla.
Probabilmente nemmeno lui, oggi, sa bene il perché.


Lo scrivo spesso, in queste pagine: non considero affatto gli Stati Uniti il Paradiso terrestre, e chi c'è stato non ha potuto certamente non notare la presenza di homeless, di senzacasa, nelle città americane. Un fenomeno presente praticamente dovunque, nel mondo, Italia compresa.
Ma questa - la storia del 55enne Billy Ray Harris - è davvero una tipica storia americana, in tutto.
Quasi una favola.

E come in tutte le storie - o meglio, come in tutte le favole - anche in questa c'è una fata: bionda, bella, giovane.
E qui la fata si chiama Sarah Darling.
E c'è anche, ovvio, un principe azzurro: si chiama Bill Krejci, fidanzato di Sarah, che come tutti i principi azzurri (o meglio, come tutti i fidanzati come si deve) ha regalato alla sua "promessa" l'anello di fidanzamento.
Questo.
Oh, ragazzi, 'sta roba qua è mica stata trovata in un fustino del Dash, eh? Questo brillocco qua sopra vale ben più di 5000 dollari (poco più di 3800 euro, al cambio di oggi).
E poi, dai: vale il pensiero, e come "pensiero" non è poi così male, no?
(A proposito: qualcuno negli Usa mi disse che per l'anello di fidanzamento vige una sorta di regola non scritta, e cioè che il suo valore deve essere proporzionato allo stipendio del fidanzato: sei mensilità, mi pare. Le lettrici "americane" possono dare conferma?).

Ma divago, come sempre... 
Ritorniamo su quella strada di Kansan City, quella dove Billy Ray racimola qualche spiccio.

Insomma, Sarah passa davanti a lui e lascia cadere nel bicchiere un paio di biglietti da un dollaro e qualche moneta.
Solo che non si accorge che oltre al denaro, nel bicchiere, scivola anche l'anello. 
Billy Ray (che di suoni di monete se ne intende: quasi riesce a distinguere la differenza del tintinnio di ognuna di loro!) si accorge subito che quella volta la "musica" era diversa. E appena Sarah si allontana guarda dentro al bicchiere. 
E gli prende un colpo. 

Porcapupazzola! (sono certo, deve aver pensato questo!) ma questo è un anello! Un fottuto anello d'oro bianco con brillanti! Servito su un piatto d'argento... o meglio, in un bicchiere di carta.
L'occasione della sua vita, finalmente.
Anzi, una possibile occasione: perché per essere sicuro di aver fatto bingo, prima di tutto Billy Ray decide di far valutare l'anello da un gioielliere: che lo prende, lo gira, lo rigira, esaminandolo con attenzione sotto l'apposita lente. 
Gioielliere che sentenzia: "Sì, è un ottimo anello. E' di platino, e queste pietre sono diamanti. Se me lo vendi ti posso dare 4.000 dollari".
"Per tutte le miniere del Klondike! - avrebbe esclamato zio Paperone - quattromila dollari!"

Cosa avrebbe potuto fare, Billy Ray, con quattromila dollari? 
Quanto tempo avrebbe potuto vivere lui, con tutti quei soldi, a lui che di dollari, per vivere, ne bastavano una manciata al giorno?

Già, ma...

"Ma mio nonno era Pastore, un Reverendo, ed io ho avuto una educazione cristiana", ha poi raccontato il nostro. 
Dunque Billy Ray ha ringraziato il gioielliere ed è tornato a guardare i soldi degli altri dal suo solito posto, quello di fronte alla succursale della Bank of America. 

Sarah, Sarah... Che razza di colpo ti è preso quando ti sei accarezzata la mano sinistra, quando ti sei accorta che l'anello di Bill non c'era più? 
Immagino la scena (la immaginate anche voi, amiche lettrici, vero?): da quell'istante Sarah lo ha cercato come una matta, colma d'ansia.  Dappertutto: in casa, in ufficio, nei negozi dov'era stata negli ultimi giorni, nella sua auto, a casa di un'amica, in tutti i bagni dov'era si era lavata le mani in quei due giorni... 
Ma niente.
Niente di niente.

Due giorni d'angoscia, due giorni passati a setacciare tutti i posti setacciabili. Poi Sarah ripassa davanti a quella succursale della Bank of America. Dove Billy Ray, seduto per terra, la aspettava, pensando, da due giorni "Ma quanto caspita ci impiega a passare, quella là?? Io non posso rintracciarla!"

Come pervasa da intuizione divina, arrivata davanti a Billy Ray lei sbarra gli occhi e si blocca.

Poi lo saluta, gli si accovaccia accanto, e gli sussurra: "Forse hai qualcosa di prezioso da darmi..."
E lui: "Era un anello?"
"Sì..."
Billy Ray sorrideva mentre si stava mettendo la mano in tasca. Ma soprattutto le sorrise quando aprì il pugno davanti agli occhi stupefatti di lei:
"Beh, ce l'ho. Eccolo...".

Possiamo solo immaginarla, la faccia di Sarah quando vide l'anello che il suo Bill le aveva regalato, e possiamo immaginare la sensazione di Sarah mentre lo stringeva nuovamente in mano.
Rideva e saltava in mezzo al marciapiede come una matta, abbracciando e baciando poi Billy Ray senza fermarsi. E sì che gli americani non è che sbaciucchino tanto gli sconosciuti...



 


 







Non capitava spesso, a Billy Ray di chiacchierare con qualcuno. Ma quella volta Sarah volle sapere tutto di lui.

Gli chiese subito perché non si era tenuto lui l'anello, e Billy Ray gli rispose nel modo più semplice: "Sono rimasto orfano a sei mesi e da allora sono stato cresciuto da mio nonno, che era Pastore: e lui mi ha educato secondo i princìpi cristiani ed io ho imparato a ringraziare il buon Dio ogni giorno. Non potevo tenermi il tuo anello".

Sarah, in quel momento, non riuscì a fare null'altro che dargli tutti i soldi che aveva nel portafoglio: fino all'ultimo centesimo. Poi telefonò immediatamente al suo Bill, che - immagino - deve aver passato due giorni con (diciamo...) le balle che gli giravano assai... 

Tornarono insieme da Billy Ray l'indomani: lì, al solito posto, davanti alla banca.
Ed è a quel punto che Billy Ray racconta la sua storia.
Che è una storia uguale a quella di tanti senza fissa dimora, e che può sembrare assurda. Ma tante storie sono così: vero Paola? (Paola è una mia amica che a Roma lavora proprio con/per queste persone...).

E allora Billy Ray racconta che un giorno di sedici anni prima, se n'era andato di casa improvvisamente, senza dir niente ai familiari: "Ero un po' giù, e ho pensato che allontanarmi per un po' mi avrebbe fatto bene", ha raccontato a Sarah e Bill.
Soltanto che Billy Ray è letteralmente sparito nel nulla.
E basta poco in questo mondo (e non solo negli Stati Uniti...) per diventare "invisibili".

E' la solita storia, che la mia amica Paola conosce benissimo. In questo caso Wichita Falls può essere tranquillamente Pordenone, o Bari, o Ancona; e Kansan City può essere, appunto, Roma.

Come e in quanto tempo lui abbia fatto quegli 800 chilometri non si sa. Si sa solo - è Billy Ray a raccontarlo a loro - che è da allora, dalla fine degli anni '90, che ha perso ogni contatto con i suoi familiari, con le sue sorelle, con suo fratello.

Loro, forse, lo avranno anche cercato, ma è una impresa improba in una nazione dove non esiste una anagrafe centrale (per 313 milioni di abitanti??), non è obbligatorio possedere un documento di identità e soprattutto la polizia non può identificare nessuno "a capriccio", magari perché hai la pelle di un certo colore, o perché sei vestito in un certo modo, o perché sembri straniero.
C'è una scena che spiega benissimo la situazione: è contenuta nel film "Terminal", con Tom Hanks, il cui personaggio è rimasto incastrato nel limbo dell'aeroporto Jfk di New York dopo il dissoversi dello Stato dell'orbita sovietica dal quale proveniva: con il suo passaporto che era diventato non più valido. Il dialogo davanti alle porte a vetro d'uscita dell'aeroporto è fra l'Ispettore governativo dell'Immigrazione e il funzionario dell'aeroporto: "Vedi, una volta superate quelle porte, chiunque può sparire nel nulla, in mezzo a 300 milioni di persone...".


Ma questo non è un film.
E' una storia vera.
E questa è l'America.

E allora Bill Krejci e Sarah Darling hanno deciso che era giusto dare una mano a Billy Ray, uno dei tanti "ultimo fra gli ultimi", per di più dalla specchiata moralità.

Intanto hanno immediatamente aperto questa pagina su GiveForward, sito dove chiunque può raccogliere fondi per una causa o per una persona bisognosa.
Poi un amico della coppia ha telefonato alla redazione di KCTV5, la principale stazione tv della città, raccontando tutto. E ovviamente la televisione ha fatto subito un servizio e così sulla pagina di GiveForward sono iniziate a piovere i primi contributi.

Ma non c'è bisogno di essere giornalisti per capire quanto fosse "ghiotta" questa storia. 
Così come non deve aver impiegato molto il direttore di KCTV5 per far capire ai colleghi di New York della Cbs - il network nazionale al quale la sua televisione è associata - il "valore" di questa notizia che arrivava da Kansas City. Insomma: con i servizi della Cbs, della Cnn, della Abc, della Nbc la storia di Billy Ray Harris, ripresa anche poi dalle agenzie di stampa, in poche ore ha fatto il giro di tutti gli Stati Uniti e del mondo.

Poi venne il turno dei "talk show": come Today, la seguitissima trasmissione domenicale del network Nbc
Era la prima volta che Billy Ray andava a New York...
"No, in realtà non ho mai smesso di pensare alla mia famiglia: ero molto preoccupato per loro... Avevo perso ogni contatto con loro dagli anni '90, e più passava il tempo più diventava difficile, per me, ricercarli...", ha raccontato Billy Ray ad una giornalista in studio abbastanza abituata a queste vicende, così incomprensibili per noi italiani. 
"Sono sempre stato convinto che non li avrei più rivisti, perché ogni volta che volevo cercarli poi, alla fine, ho sempre lasciato perdere...", ha detto l'uomo in tv.

Proprio...
Proprio mentre ad una ragazza texana, in quel momento davanti alla tv, stava venendo un collasso...

Sentendo quella voce e vedendo quel volto, Robin Harris, sorella di Billy Ray, rimase "di pietra": alle prime parole di questa storia, intuì subito di chi la televisione stesse parlando, e in quel preciso momento cadde a terra la pila di piatti che aveva fra le mani. 
Riuscì soltanto a correre al telefono e urlare al centralino della Nbc che lei era la sorella di Billy Ray: "E' mio fratello! Lo cerchiamo da 16 anni! E' mio fratello!! Ormai lo credevamo morto! La polizia ci disse che era certamente morto da qualche parte e che dovevamo metterci il cuore in pace".
Poi si è subito attaccata al telefono, per avvisare gli altri familiari, sparsi per il Texas.

Ok, a noi italiani queste sembrano storie assurde, ed effettivamente incredibile è stato poi lo sviluppo di questa storia, tipicamente - scrivevo qualche riga sopra - "americana".

Sul conto intestato a Billy Ray su GiveForward.com, prima 5000, poi 6000, poi 8000 persone, avevano complessivamente versato a colpi di uno, due, cinque dollari, prima 50.000 dollari, e poi 100.000, e poi 150.000 dollari!
E i versamenti non si fermavano...

E un altro degli sviluppi tipicamente americani è che di fronte a questa improvvisa fortuna, l'ex "barbone" Billy Ray ha deciso di assumere un consulente finanziario-giuridico che gestisca in modo adeguato il suo fondo. Così lui non avrebbe fatto cazzate...

Oggi, poi, Billy Ray Harris non dorme più nei dormitori o per strada, ma ha una casa in affitto; ha anche trovato lavoro grazie ad una rock band locale che lo ha assunto come roadie, e ha anche un documento di identità.

La Nbc ha fatto poi di tutto, riuscendoci, per avere i tre protagonisti di questa storia insieme in studio durante il Today della settimana successiva.
E così, per la seconda volta nella vita nel giro di poche settimane, Billy Ray è di nuovo a New York, e in uno studio televisivo, ma questa volta con i suoi due "amici". 

Dove poi arriva la "Carrambata"...

Dopo essere scomparso nel nulla 16 anni prima, dopo che la polizia lo diede per morto, in diretta televisiva ecco che Billy Ray Harris incontra il fratello Edwin e le sorelle Robin, Elsie e Nellie.











Billy Ray Harris, a homeless man who garnered national attention for returning a woman’s diamond and platinum ring, reunited with his sister, left, on Sunday after 16 years apart.

"Ogni tanto noi giornalisti facciamo qualcosa di sensato" ha commentato la conduttrice della trasmissione, quando ha visto Billy Ray abbracciare quasi piangendo uno ad uno i suoi familiari.


Harris was planning to finally see his family in person this summer, but the “Today” show decided to speed up the reunion.


Al momento in cui leggete, mancano ancora 24 giorni al termine della raccolta fondi per Billy Ray Harris
Finora, 8323 8325 8328 8329 8332 8333 8338 8340 persone gli hanno donato 190.768 190.803 190.867 190.895 190.960 191.004 191.019 dollari, quasi più di 146.400 euro.
E lì in mezzo ci sono anche i miei umili dieci dollari (7 euro e 63 cent. Basta avere una carta di credito o postepay, per contribuire)...
:-)



© dario celli. Tutti i diritti sono riservati.

18 commenti:

  1. l'ho letta questa storia su "la stampa" pochi gg fa
    senza parole quanto fatto da quest'uomo che poteva vendersi l'anello mentre invece l'ha conservato per ridarlo alla proprietaria

    ciao cristian

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    1. e si è fatto 190k dollari invece che 4k....

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  2. ma poi Bill si è deciso a sposarla Sarah!?
    ---
    divagazione puramente femminile, lo ammetto!!
    :P
    Penelope

    ps. non posso sempre scrivere complimenti sui tuoi pezzi: ogni tanto devo scrivere qualcos'altro...

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  3. ... altra divagazione puramente femminile: i brillocchi di cui parli li ritrovi su ogni santissimo anulare femminile (qualsiasi età-ceto-bellezza): vengono portati fieramente e 'incoscentemente', aggiungo io, in giro per tutti i posti - supermarket, metro, strada etc etc... senza avere la benchè minima paura di poter essere derubate. Questa è stata una delle considerazioni che ho fatto durante il mio primo viaggio in America ed io ho invidiato molto quelle donne, dato che a me capita di aver paura anche di essere al semaforo oppure sull'autobus con un anello o un gioiello di valore ed avere paura che me lo scippino... :/
    Penelope

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  4. E siamo a due...in questi giorni mi vuoi far proprio piangere!
    Mi sono proprio commossa!
    Grazie Dario!

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  5. Ennesima dimostrazione che quando cresci con sani principi, certe cose non le puoi fare, inoltre la nobiltà d'animo è innata, anche se chiedi l'elemosina; il rovescio della medaglia è che questo tipo di persone difficilmente arrivano ai posti di comando dove potrebbero fare del bene al popolo, perchè il sistema (marcio anche se in giacca e cravatta) li espelle come corpi estranei per paura di essere contaminato dal bene. D'altronde l'AMORE con la 'a' maiuscola (e anche le restanti lettere maiuscole) implica la rinuncia a un po' di egoismo (che se rinuncio a tutto il mio egoismo rischio di diventare perfetto).

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    1. Mi colpisce sempre questa componente dell'animo americano, che però è soprattutto di radice calvinista, credo: da una parte fortemente individualista e sostenitrice del "farsi da sé"; dall'altra generosa anche nei confronti di chi non si conosce...

      Lo dico sempre che l'America è un Paese complicato, non facile da capire se noi italiani ragioniamo "da italiani"...


      d.

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  6. Sarà che mi piacciono le cose complicate, non facili da capire ma io questa America l'adoro! R.

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  7. Davvero, una storia meravigliosa! Grazie di averla raccontata!

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  8. che fantastica storia! è proprio vero che abbiamo un destino scritto nelle nostre mani..

    http://blogpercomunicare.blogspot.com/

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  9. Gran bella storia! Mi piacciono i tuoi racconti.. ALTRO CHE ARIA FRITTA! :D

    pensierinviaggioo.blogspot.it

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  10. L'onestà!! Una delle più nobili qualità dell'uomo, e ripaga sempre, come la gratitudine. Che bella storia, proprio una favola.
    Bravo Billy Ray, brava Sarah e bravo Dario per avercela raccontata.
    Renza

    p.s. Quindi c'è sempre speranza!!! Per tutti? Riuscirò io ad andare a NYC prima o poi?

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    1. Ma certo, che ci andrai...
      Metti un bel po' di soldini da parte, fai un po' di sacrifici quotidiani, e vedrai che ce la farai.
      Solo che poi tornerai trasformata.
      E nulla, in Italia per te, sarà come prima...

      Grazie, Renza, di essere passata da qui!

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    2. Ok!! Quindi mi darò da fare. Spargo la voce in quanto devo trovare qualcuno disposto a venire con me. Qualcuno che conosca la lingua meglio di me. Perché o mi parlano come se fossi deficiente ( del tipo...c a n I h e l p y o u ? )
      o non capisco nulla. Quando accadrà te lo farò sapere.

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