PERSONE CHE HANNO LETTO O CURIOSATO

martedì 6 marzo 2012

La New York che ci stupisce...


L'ho scritto già un paio di volte e credo che lo scriverò ancora.



Quando ci si reca negli Usa, l'America è sempre lì pronta a sconvolgere le nostre certezze e metterci in crisi. Soprattutto se atterra con il bagaglio pieno anche di pregiudiziali culturali o ideologiche nei confronti degli States.
Succede anche a me, ogni volta che ci vado. E ho superato, se non sbaglio, le 14...

L'ultima volta mi è accaduta la scorsa estate, quando stavo per accompagnare una coppia di amici da"Katz's delicatessen". Si tratta di un ristorante newyorkese (l'indirizzo è Ludlow st. angolo East Huston) aperto nel 1888 e ristrutturato l'ultima volta nel 1944, diventato ormai una vera e propria istituzione.




Fra i clienti abituali ci sono vari ex Presidente Usa, fra i quali Clinton, ex candidati alla Presidenza come Al Gore e sindaci di New York di oggi e di ieri.
Ovviamente ci è passato anche l'attuale Presidente Barak H. Obama (quando non gli erano ancora venuti i capelli bianchi...).
La definizione farà storcere il naso a molti, ma Katz's è uno di quei luoghi dove si può assaggiare e gustare quella che viene considerata la "tipica cucina americana di New York".
Quello che è certo è che nel suo menù, che non sto qui ad elencare, la fanno da padrona i suoi straordinari sandwich di carne, in grado di fornire calorie, vitamine e proteine sufficienti per i successivi sei mesi o giù di lì...

Si tratta del pastrami, tipica ricetta che appartiene alla cultura culinaria ebraica dell'est Europa: due fette di pane di segala imbottite con una quantità industriale di tenerissima carne di manzo, normalmente condita con mostarda e sottaceti, giusto per non farci mancare nulla... Ma ottimi sono anche i loro hot dog.










La cosa bella di Katz's è che non si tratta assolutamente di un locale per turisti. Mangiare lì è un piacere, immersi come si è in una atmosfera autentica, circondati da impiegati in pausa pranzo, o amici o famiglie di sera.
Oddio, da qualche anno di turisti se ne trovano di più, effettivamente. 
Soprattutto dopo che il locale è stato utilizzato come location per "una certa" scena del film "Harry ti presento Sally".

Vabbè, come al solito ho divagato. Mi scuso...

Dunque, proprio mentre ero da quelle parti, ad un certo punto, tra l'Avenue A e l'Avenue B, sono arrivato su East Huston st, al numero 250. In realtà gli abitanti del quartiere conoscono questo punto con un altro nome: "Red Sq.", piazza Rossa.
Rosso era infatti il palazzone che attirò la mia attenzione, un condominio che ricorda molto l'edilizia popolare sovietica, con quell'orologio quadrato alla sommità. 
Scoprirò poi che il condominio, su progetto dell'architetto Tibor Kalman, sorse laddove fino alla fine degli anni '80 c'era una stazione di servizio. 

Attraversai la strada e riuscii ad intrufolarmi all'interno. Sarà stato il pronunciare la parola magica "italian", sta di fatto che il custode mi permise di entrare, almeno nell'atrio.
E così mi trovai sorprendentemente in un palazzo che dell'"anonimo edificio in stile sovietico" non aveva proprio nulla!


Entrato, mi guardai intorno e rimasi sbalordito.

La zona ascensori lasciava senza fiato: 











E l'interno degli ascensori? Uno era a tema "marino", l'altro a tema "artropodo"...


































E che dire della maniglia del portone del palazzo? Non è, solo lei una straordinaria opera d'arte?

Sì, è davvero sorprendente, New York.
In verità ad attirarmi dentro al palazzo del 250 East Huston st. (che detto per inciso, come avrete capito, non ha nulla a che fare con l'edilizia popolare sovietica, anzi, è da considerarsi un condominio di lusso) fu altro.

Da lontano mi attirò qualcosa che spuntava alla sinistra del terrazzo dell'ultimo piano, che in questa foto si intravvede solo, somigliando qui più che altro ad un puntino...
Ma più mi avvicinavo, più la cosa mi pareva incredibile...

Va bene che l'America è sempre lì pronta a stupirci e a coglierci in contropiede; 
va bene che durante il periodo di "Occupy Wall Street" avevo visto a New York giovani (e meno giovani) americani sventolare bandiere rosse;
ma tutto mi sarei aspettato fuorché vedere il leader della Rivoluzione Russa, Vladimir Ilich Ulianov detto Lenin, salutare trionfante da un tetto di Manhattan!
Così ho scoperto che Lenin fu messo lì da Michael Shaoul, il costruttore del palazzo. Questi comprò la statua in Russia, da Yuri Gerasimov, lo scultore che la realizzò dopo averne ricevuto l'ordine poco prima della dissoluzione dell'Urss.
Fu così che gli restò sul groppone, senza che nessuno in Russia e repubbliche vicine se la volesse prendere e acquistare. Per fortuna che un giorno del 1994 dalla sua dacia di campagna dove aveva parcheggiato Lenin, passò quell'americano mezzo matto... 

Scommetto che lo stesso Gerasimov nella sua vita tutto avrebbe pensato fuorché sarebbe stato un americano a comprarla, a portarla in America e a piazzarla nientemeno che su un tetto di New York.

Quando la installò sul tetto del suo palazzo, con sottile perfidia politica, Michael Shaoul decise di rivolgere la statua di Lenin verso Wall Street, il tempio del capitalismo mondiale.
Anche se qualcuno dice che, nella stessa direzione, più avanti c'è la Statua della Libertà...










© dario celli. Tutti i diritti sono riservati

9 commenti:

  1. Davvero, l'America e Nyc in particolare non finisce mai di stupire.
    Mentre l'Italia non finisce mai di stupire, ma in negativo...

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  2. Stupire, agli americani piace stupire e ci riescono alla grande. Lenin
    uno sguardo a Wall Street e uno alla statua della libertà..... chissà.

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  3. che meraviglia! Grazie di deliziarci sempre con le tue perle americane!

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  4. Interessante e mi fa pensare: c'e' la statua della liberta' che e' in realta', francese...e poi quella russa di Lenin...!!! :)

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  5. questo lo devo andare a vedere! Grazie per avermelo fatto scoprire!

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    1. E passa anche da Katz's, non dimenticare...
      (Benvenuta!)

      d.

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  6. Molto interessante si. Ci sono passato anche io sotto la statua di Lenin e ho fatto delle foto. Riguardandole non sono riuscito a spiegarmi i numeri dell'orologio, perchè sono stati messi così alla rinfusa.. ?

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  7. stupende fotografie
    stupendo racconto

    cristian

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