PERSONE CHE HANNO LETTO O CURIOSATO

lunedì 5 dicembre 2011

26 - Su una doccia fredda, un film girato sotto casa, sull'Anna Bolena in piazza, e una giovane coppia in viaggio di nozze

martedì, settembre 27, 2011

Domenica pensavo che avrei fatto la doccia fredda.
Ho aspettato che il mio roomate uscisse di casa (con la sua n.4, ma oggi ho visto la n. 5... che stress, per lui!) e quando ho aperto l'acqua della doccia mi sono reso conto che usciva fredda.
Solo dopo una abbondante dose di minuti (4-5) mi sono ricordato che la caldaia per l'acqua "sanitaria", nei condomini americani, e' "centralizzata" con il "megascaldabagno" (almeno lo immagino cosi', visto che e' in comune...) che e' nascosto chissa' dove nel "basement", in cantina, credo... Tantovero che, poi, l'acqua calda e' arrivata.
Esatto: questo significa che ognuno (ogni famiglia) ne puo' usare quanta ne vuole e non ha la noia di pensare se e' acceso o no o se l'acqua del boiler e' sufficiente, come succede a chi ha in casa un boiler elettrico.
Poi c'e' il vantaggio dell'eventuale riparazione in caso di guasto, alla quale pensa l'amministratore del condominio (in modo celere, immagino, a meno che non voglia rischiare di essere impiccato da tutti gli abitanti del palazzo...).

Ho curiosato un po' in giro, al pian terreno, ma non ho trovato ne' il locale caldaia, ne' quello "contatori", che in casa non ci sono.
C'e' un bagno (immagino per gli addetti delle pulizie) il locale immondizie (come ho gia' scritto con cestoni separati per lattine, vetro e plastica, per la carta, per il resto...) ma il locale caldaia e quello contatori non li ho visti.

Uscito da casa una novita': nella scuola che ho davanti (la "Little red school House & Elisabeth Irwing Haigh School") stanno girando un film. Dunque le panchine di fronte alla scuola sono quasi tutte sequestrate dalle comparse sedute che aspettano il loro turno, mentre due addette bloccano il passaggio della gente davanti alla scuola: almeno nei momenti in cui vengono girate le scene (ricevendo non pochi improperi a me evidenti anche se incomprensibili...).
Una delle due si e' rifiutata di dirmi il titolo del film ("Absolutly top secret!", mi ha detto spalancando i suoi occhioni azzurri...), titolo che comunque ho potuto leggere per un istante sul ciak.
Mei prossimi mesi, dunque, vedremo al cinema "What Moise Knew", la cui protagonista - mi pare d'aver capito - e' una algida, magrissima con le gambe bianchissime e francamente un po' secche Julianne Moore (dopo Michael Moore, Julianne Moore!), la quale vedendo che armeggiavo per fotorgrafarla mi ha concesso un sorriso e - oh my God! - un leggiadro "ciao" con la manina. Che, assai impreparato, non sono riuscito ad immortalare, ovvio. (Ma ho fatto altre foto che mettero' appena tornero' in possesso del mio computer...).



Devo proprio avere la "faccia da giornalista" perche' la giovane di cui sopra (colei che dirigeva e deviava il traffico di pedoni) mi ha ad un certo punto chiesto direttamente che tipo di giornalista fossi. Se avessi avuto la capacita' dialettiche le avrei risposto come faccio sempre in Italia quando mi viene fatta la stessa domanda: "Mediocre..."

Che la ragazzotta fosse "del mestiere" e che avrebbe mostrato stupore solo di fronte ad un inviato di qualche pianeta di qualche altra galassia, e' dimostrato dal fatto che quando ho ammesso che si', ero un giornalista e lavoravo in un telegiornale della televisione italiana, lei ha mostrato lo stesso interesse che manifestava nei confronti del marciapiede che aveva sotto i piedi: cioe', nullo.

Prima di allontanarsi dalla panchina dove ho scritto questi appunti - accanto ad una simpatica, elegantissima, minuscola vecchietta che selezionava con attenzione i buoni sconto che il numero domenicale del Daily News allegava - la ragazza "ferma passanti" mi ha fatto i complimenti per le mie calze (Gallo, a righe arancioni).
Lo sapevo che prima o poi le mie calze avrebbero fatto effetto da qualche parte, cazzo!
(Morale: se volete fare colpo in America, cari colleghi, lasciate perdere la carta della professione e infilatevi un paio di calze a righe colorate...)

La vecchietta accanto a me, evidentemente annoiata dallo spettacolo che avevamo davanti, non ha tardato ad attaccare discorso. Mi ha detto che ha 93 anni (salute!), che e' nata a Chinatown, e che vive da sola qui, a Bleecker st..
Facendo cenno alla troupe cinematografica e al via vai di tecnici, attori, comparse, urla del regista e jogginisti seccati dalla pausa fuori programma, mi ha detto che la scuola "si mantiene anche cosi'" visto che si fa pagare per le riprese. Ripetendomi la frase ben tre volte credendomi forse suo coetaneo e dunque sordo come lei.

La vegliarda mi ha (maledizione!) distratto pero' nel momento topico: quando cioe' Julianne Moore, in una pausa, mi e' passata davanti (con un paio di scarpe "tacco 12" in mano) salutandomi con uno sorriso smagliante.
Eh si', sono proprio un reporter mediocre...

La vecchietta modello pubblicita' Ace, a quel punto mi ha salutato dicendomi che andava, "come sempre a quest'ora" a bersi il caffe' del "Mdona".

Ne deduco tre cose:
1) Mai farsi distrarre, nemmeno dalle vecchiette simpatiche.
2) il trucco per parlare inglese-americano e' mangiarsi quasi tutte le vocali.
3) Il McDonald's (anzi "Mdona") non fa male alla salute.
Almeno il suo caffe'...

Ieri sera, poi, a Time sq, "Opera in piazza".
In mezzo alle ipnotiche e accecanti pubblicita', alcune MIGLIAIA di persone silenziosissime e attente, hanno assistito alla proiezione - in diretta, su vari straordinari schermi giganti dove normalmente scorre la pubblicita' - della "Anna Bolena" di Donizzetti, con i sottotitoli in inglese, la cui opera era in svolgimento in quel momento al Metropolitan.
Quando scrivo "alcune migliaia" non vado molto lontano da quella che deve essere la cifra reale: la piazza era praticamente tutta occupata dalle sedie degli spettatori, in questo caso gratuiti.
Attorno, la solita Time sq, con le sue luci, i suoi turisti e il suo traffico...
Ma fra gli spettatori in piazza non volava una mosca.

E' vero, l'odore di spiedini di pollo e di kebab non era proprio da "teatro dell'Opera", pero' io e due italiani che erano anche loro li', ci siamo semplicemente chiesti perche' diavolo queste cose non si facciano anche in Italia. In piazza del Duomo a Milano, in piazza del Popolo a Roma, o che so...

Si chiamano Luca e Cristina, sono in viaggio di nozze (!) e sono i miei nuovi "amici newyorkesi".
Stamattina erano a Central Park, a fare una gita in barca in uno dei suoi laghetti.

Remava lui, ça va sans dire...
(Lui non lo sa, ma questo non e' che l'inizio...).
:-)


P.S.1: Il mio vicino sta ascoltando in modo compulsivo una canzoncina molto carina: "No more you" di tal Akon...
P.S.2: Si', parlero' anche dei "lati negativi" e di tutte le cose che mi sono state chieste...

1 commento:

  1. Commenti

    #7 19:25, 29 settembre, 2011
    grazie a te per avermi fatto scoprire un sacco di cose che non conoscevo di NY :o) ho trovato un sacco di spunti interessanti che sicuramente mi saranno utili la prossima volta che andrò lì.
    ciao ciao
    Pepita80

    #6 17:15, 28 settembre, 2011
    Cara Pepita80,
    faccio/sono giornalista, è vero, ma non ancora così avanti negli anni come la 93enne della quale mi è stato veletamente consigliato il matrimonio (che avrebbe i suoi vantaggi: è cittadina americana, ha la casa a Bleecker st in pieno Greenwich Village e va al McDonald's...);
    dunque certamente puoi darmi del "tu".

    Grazie per i tuoi complimenti
    E grazie anche per aver letto tutto da agosto, da quando sono arrivato qui.


    Ciao!


    d.
    dario.celli

    #5 12:21, 28 settembre, 2011
    ma quale sorriso della diva!!!...
    non ti dovevi lasciar scappare la vecchietta! (sono d'accordo con l'altro commento!!)
    troppo sensibile alle donne e poco pratico.. .
    ahiahiahiii.. come dobbiamo fare!?

    ... carina la canzone.. :)

    alla prossima,
    P.
    utente anonimo (IP: 0dcc6a322d8fab9)

    #4 09:28, 28 settembre, 2011
    Io la vecchietta 93enne e con la casa a Bleeker St. non me la sarei fatta scappare. E poi va anche da Mdona, cosa vuoi di più?

    P.

    utente anonimo (IP: f0d96e2cdfc3d45)

    #3 09:17, 28 settembre, 2011
    Leggere il tuo blog per me è come essere di nuovo per le strade di NY! Posso immaginare ogni singolo episodio che tu racconti...che nostalgia!
    La cosa bella di NY è anche questa, la facilità con cui ci si imbatte in riprese di film/video musicali ecc. e la noncuranza degli americani verso queste cose.
    In agosto io e mio marito (Si, anche noi eravamo in viaggio di nozze!) siamo finiti casualmente nelle riprese del nuovo video musicale di Elisa (Toffoli, la cantante italiana) che stava girando a Times Square in pieno giorno.
    Ovviamente non la considerava nessuno, gli unici che si sono fermati per capire cosa stesse succedendo siamo stati noi ed un'altra coppia di italiani...
    Anche a Los Angeles è possibile fare il tour dei warner bros studios mentre girano film ecc. Leggevo che a volte alcune star si sono fermate a salutare i turisti (Tom Cruise ad es.)
    Figurati se farebbero mai una cosa del genere a Cinecittà!


    (p.s. posso continuare a darti del Tu? ho scoperto solo leggendo i post delle scorse settimane che sei un giornalista e non un ragazzo qualunque in vacanza a NY...non vorrei mancare di rispetto...)
    Pepita80

    #2 02:37, 28 settembre, 2011
    Loredana, sei troppo gentile!
    Grazie!
    dario.celli

    #1 00:35, 28 settembre, 2011
    grazie, Dario, ci conto. spero che ci farai un libro con questi bei racconti. davvero! :-)
    loredana bonizzoni
    utente anonimo (IP: 41da662294eeb59)

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