PERSONE CHE HANNO LETTO O CURIOSATO

venerdì 10 aprile 2015

Il (nuovo) punto più alto di New York

Cari amici, nella prossima vostra visita a New York questo appuntamento non potete proprio mancarlo.

Quando mi viene chiesto come iniziare a conoscere New York consiglio sempre di andare, non appena giunti in albergo e mollati i bagagli, sull'Empire State Building e osservare la città illuminarsi. Un'emozione incredibile, se solo si pensa dove si era dieci ore prima... 
Per capire, è da lì - dalla cima dell'Empire - che ho fatto la foto di copertina di questo blog.

Ma la Grande Mela merita di essere salutata anche prima della partenza.
E allora c'è un altro modo unico per farlo: arrampicarsi (ma tutto il lavoro lo farà l'ascensore) fino al punto più alto di New York.
Laddove oggi c'è la Freedom Tower. 
Ora, infatti, è ufficiale: finalmente apre l'"One World Observatory" - l'osservatorio panoramico all'ultimo piano della "Freedom Tower" - e finalmente presto si potrà osservare Nuova York da sud, ma soprattutto da un punto più alto dell'Empire State Building.

Dal punto più alto della città.

L'"One World Observatory" aprirà fra poco più di un mese, il 29 maggio.


Prendete nota: alla Freedom Tower arrivano le linee A, C, J, M, Z, 2, 3, 4 e 5  (fermata Fulton st/Broadway-Nassau Station), oppure la E (fermata World Trade Center Station, uscita Church st.), o la linea R (fermata Cortland St, la meno vicina, a tre isolati).
Tutte con indicazioni adeguatamente segnalate, tranquilli!


I biglietti per salirvi - in vendita anche on line da qualche giorno - forse sono un po' cari.
Ma si sa New York è New York, e poi non si tratta di una tariffa per salire semplicemente in un ascensore: 32 dollari, (29 euro e 50 centesimi al cambio di oggi) per gli adulti, 30 dollari per chi ha più di 65 anni, 26 dollari per i bambini dai 6 ai 12 anni mentre i minori di 6 anni entrano gratuitamente.

Lo immaginerete, forse: è molto probabile che vi sia una bella coda da fare prima di riuscire a salire; e allora è stato studiato un biglietto apposito (a 54 dollari) per il "Priority Acces & Express admission" e altre formule di prezzi (ancor più maggiorati) per ingressi liberi da orari e senza coda.

I primi però ad entrare nel grattacielo più alto della loro città saranno - qualche giorno prima, giovedì 28 maggio - gli alunni di alcune scuole di New York. Con loro, i figli di chi, in questi anni, ha contribuito a costruirlo.

Come saprete certamente la Freedom Tower (uno dei nomi con cui è chiamato il One World Trade Center) è alta 1776 piedi, 541,3 metri. 
1776, come l'anno dell'Indipendenza Americana.

L'Osservatorio si trova a 382 metri d'altezza e conta ben tre piani: il 100°, il 101° e il 102°.
E per arrivarci, gli Sky Pods (gli ascensori) impiegano esattamente un minuto. 


L'ingresso è al 285 di Fulton St, laddove vengono venduti anche i biglietti di ingresso.










All'ingresso, al pian terreno, i visitatori entreranno nel "Global Welcome Center" dove in tempo reale si saprà il totale dei visitatori e, grazie ad un enorme planisfero luminoso, la loro provenienza geografica. 

Camminando verso gli ascensori, le pareti proietteranno il documentario sulla costruzione. Anzi, della ricostruzione.
Decine e decine di fotografie e di storie personali degli uomini e delle donne che hanno costruito il grattacielo più alto della Grande Mela.




Lo "spettacolo" inizia già nell'ascensore. 
Quelli riservati ai visitatori sono cinque e sono di dimensioni enormi. 
E pavimento, pareti e soffitto sono, infatti, di vetro. Vetro sul quale vengono proiettate in "time-lapse" immagini dello sviluppo di New York dal 1600 ad oggi.

Con i visitatori che vivranno più o meno una situazione di questo genere...


In totale, però, nella Freedom Tower funzioneranno ben 71 (settantuno!) ascensori, ai quali si debbono aggiungere nove scale mobili.
Pensate: in Italia la velocità media di un ascensore è di 5 secondi per piano; dunque se gli ascensori del One Workd Trade Center andassero alla velocità "italiana", per arrivare al "One World Observatory" i visitatori ci impiegherebbero qualcosa come 8 minuti e mezzo...

Poi, partendo dalle fondamenta e dalle antichissime rocce che sostengono l'isola di Manhattan, si arriva su.
Al 101° piano il primo "belvedere", con tre bar dove ci si può rifocillare godendosi quell'incredibile panorama.

Le uniche foto per ora a nostra disposizione sono quelle scattate nel corso dei lavori...
Come queste, dove orgogliosamente gli operai ammirano ciò che il frutto del loro lavoro permette di vedere.
Che panorama, eh?















Al 102° piano ci sarà anche un teatro: 2800 metri quadrati dove un sevizio di catering è in grado di soddisfare gli appetiti di trecento persone.

Insomma, c'è ben altro che una sola, semplice, terrazza che toglierà il fiato.

Per saperne di più bisogna portare pazienza fino al 29 maggio, il giorno della sua apertura.
Ma intanto, se non soffrite di vertigini e riuscire a restare saldi alla vostra sedia, cliccate qui sotto e preparatevi a volare...

Ah, dal 29 maggio al 7 settembre l'orario è dalle 9 del mattino a mezzanotte (con l'ultimo biglietto che verrà messo in vendita alle 23,15). 
L'orario invernale è invece dalle 9 del mattino alle 20 (ultimo biglietto in vendita alle 19,15).


© dario celli. Tutti i diritti sono riservati

mercoledì 1 aprile 2015

Il pescatore di uomini

Il Pastore Rickie Rush ricorda perfettamente quando ha avuto l'ispirazione, ma non sa spiegarsi perché proprio quella volta.
Già, quel versetto (Matteo 4:19) chissà quante volte l'aveva letto o declamato.
Eppure, quella volta...

Cari amici, questa volta andiamo in chiesa. 
O meglio, in uno dei tanti edifici religiosi degli Stati Uniti d'America. 
Stati Uniti che sì, portano addirittura il nome di Dio sulle banconote ("In God We Trust", "In Dio confidiamo", c'è stampato nel retro di ogni biglietto) ma che sono, e restano, uno Stato assolutamente, graniticamente, laico.
Negli Usa, infatti, non solo non c'è mai stata nessuna "religione di Stato", e nessuna confessione religiosa ha più "diritti" di altre. 
La Costituzione Americana - dal 1787! - stabilisce  solennemente nelle prime parole del primo articolo (il PRIMO!), che "Il Congresso" non avrebbe potuto mai promulgare "leggi per il riconoscimento ufficiale di una religione".

D'altronde, bisognava capirli, i Padri Fondatori: giungevano da un Continente, l'Europa, dove la religione e le molte guerre combattute in suo nome, nei secoli avevano provocato milioni di morti durante centinaia di sanguinosi conflitti.

Gli stessi parlamentari del Congresso americano, oggi, risultano aderire a ben 24 religioni differenti (ma ci sono anche tre parlamentari che si sono dichiarati atei). 
Una recente ricerca, poi, ha registrato che seppur facendo riferimento in qualche modo al "ceppo" cristiano, negli Stati Uniti sono attive ben 37 confessioni religiose differenti.

Ma "Stato laico" significa che gli Usa non possono elargire alcun finanziamento, diretto o indiretto, ad alcuna confessione religiosa. 
Zero dollari. 

Le Chiese americane, dunque, devono darsi quotidianamente da fare a racimolare i finanziamenti per il proprio sostentamento, e lo fanno attraverso le donazioni volontarie dei propri fedeli (detraibili dalle tasse, ovviamente). 

I Pastori americani, insomma, devono fare attenzione: fanno qualche stupidaggine o magari sono poco brillanti, noiosi, nei loro sermoni? 
La conseguenza immediata sarà l'abbandono dei fedeli, che cambieranno chiesa. Dirottando altrove le loro donazioni. 
E poche donazioni, significa "chiusura".

Non sono rari, infatti, i casi di chiese che hanno dovuto chiudere per "fallimento". 
Con gli edifici demoliti e i terreni venduti.
Magari per costruirci un bel condominio o un centro commerciale.

Facile capire perché, qui negli Usa, un Pastore deve darsi da fare per far entrare nella propria chiesa i fedeli pigri e quotidianamente obiettivo di tentazioni secolari. 

Il mondo secolare il Pastore Rickie Rush lo conosceva bene.
Un personaggio singolare, il nostro Rickie.
Da giovane ha frequentato l'università del Texas ad Arlington dove si è laureato in discipline umanistiche; 
poi si è preso anche una laurea in medicina;
poi, per 17 anni, ha insegnato "arte teatrale" alla Skyline High School.
Fino a quando ha affiancato a queste sue attività quella di Pastore, che ad un certo punto è diventata una missione a tempo pieno.
E qui ha subito sfruttato la sua capacità migliore: la dialettica, la capacità di dialogare, di predicare. 
Anche usando la più secolare delle prime diavolerie moderne, la televisione.
Poi, il grande salto, quando nell'estate del 1990 il Pastore Rickie Rush, insieme ad altri nove "fratelli" (in senso "ecumenico-religioso"), fondò a Dallas la "Iboc", "Inspiring Body of Christ Church", "Chiesa del Corpo di Cristo Ispirante". 
Si tratta di una Chiesa cosiddetta "non confessionale", che non fa riferimento, cioè, né al cattolicesimo, né a chiese cristiano protestanti o evangeliche, né a quelle copte o ortodosse. 

Descrivere l'arcipelago delle confessioni religiose negli Usa è difficile: di cosiddette Chiese "non confessionali" ce ne sono di tutte le specie, a volte anche bizzarre o inquietanti. Quella del Pastore Rush, per lo meno, fa diretto riferimento alla dottrina insegnata da Cristo attraverso le Sacre Scritture: e per questo accoglie a braccia aperte i credenti di ogni fede cristiana.

E la "Iboc" - partendo dall'ottobre 1990, questua su questua, effettuate anche attraverso le trasmissioni radiofoniche e televisive del Pastore Rush e confratelli - nel giro di dodici mesi crebbe così tanto da riuscire ad acquisire il primo edificio.
E poi, alle soglie del 2000, un grande terreno.
Quello dove si trova attualmente la chiesa.

Senza finanziamenti o da parte dello Stato o tramite esso, potete facilmente immaginare quanto sia difficile per una congregazione religiosa americana tirare a campare.

Teleprediche a parte, uno dei momenti più classici di autofinanziamento è la "questua" che viene fatta in chiesa durante le funzioni.

Una volta a New Orleans ho assistito ad una funzione dove il Pastore - che doveva ristrutturare completamente la cucina della mensa parrocchiale per i poveri - interruppe la Messa fino a quando, con la questua fra i banchi, non venne raggiunto il budget previsto per quel giorno.

Dunque, sermone dopo sermone, in chiesa o in televisione,  dollaro dopo dollaro, nel 2009 il Pastore Rickie Rush riuscì a raccoglierne ben una quarantina di milioni
Qualcosa come 37 milioni di €uro.
Cose dell'altro mondo...
Obiettivo raggiunto e superato, visto che il preventivo per la costruzione della nuova chiesa era equivalente a poco più di 28 milioni di €uro. 

Il progetto venne affidato ad uno dei più importanti studi del Texas, il "Barron&Bennet Architecture", che si vanta di essere in grado di sviluppare e realizzare qualsiasi idea "partendo anche da un semplice schizzo o disegno del committente".

Cari amici, lo schizzo originario che il pastore Rush portò a quelli della "Barron&Bennet Architecture" non sono in grado di farvelo vedere. 
Ma sta di fatto che, alla fine, venne proprio fuori quello che lui desiderava...








Un edificio imponente - 16.351 metri quadri - costruito in un terreno di quasi 146.000 metri quadri che avrebbe permesso il parcheggio a migliaia di auto.

"Imponente" non è affatto un aggettivo esagerato: basta pensare che al suo interno possono trovare comodamente posto fino a 4.200 fedeli.


Ma quando andò a parlare con gli architetti, il nostro Pastore disse che la sua chiesa non doveva essere soltanto "imponente": lui voleva che quelli della "Barron&Bennet Architecture" rendessero realizzato architettonicamente quel versetto del Vangelo di Marco - il 4:19 - che da alcuni giorni gli rimbombava in testa. 
Quello che dice "Seguitemi, e io vi farò pescatori di uomini...".

"Ecco - disse a loro solo un po' stupiti - mi piacerebbe che i fedeli, entrando nella mia chiesa, abbiano l'impressione di entrare in, DENTRO a, un oceano. Che abbiano l'impressione di essere pesci fra i pesci, peccatori fra i peccatori...".

Nessun problema, devono aver risposto quelli: una cosa tipo questa?
Mmmh...
Il Pastore Rickie Rush era vagamente deluso. 
"Veramente io voglio qualcosa di stupefacente, come stupefacente è stata la pesca di Gesù!".

Con calma, iniziò a spiegare di volere qualcosa che esprimesse al meglio il concetto "dell'ingresso nella pace di Dio"; il concetto "del passaggio dei fedeli peccatori nel mare purificatore"

Potete facilmente immaginare, a questo punto, gli occhi spalancati e la fronte corrugata di quegli architetti miscredenti, vero?

E allora, davanti a quei testoni, il nostro Pastore si mise a fare quasi un sermone...
"Insomma, vorrei che il fedele, da qualunque lato decida di fare il suo ingresso in chiesa, venisse accolto, anzi 'entrasse', nell'acquario purificatore'. D'altronde, nel versetto di Marco, Gesù ha definito, o no, noi Pastori 'pescatori di uomini'?"

Per spiegarsi meglio, aggiunse poi, sempre più ispirato: "Mi piace immaginare che i fedeli, entrando, si sentano come 'pescati' da Gesù, e che camminino circondati da pesci di tutte le specie e provenienti da tutti i mari del mondo". 

"L'ingresso nella mia chiesa - disse - dovrà essere una specie di metafora del processo di 'decontaminazione' che ogni peccatore deve affrontare prima di presentarsi al cospetto di Dio.
E non deve esserci possibilità di passaggio diverso...".

Deve essere davvero un grande trascinatore di folle il nostro Pastore Rickie, se uno dei progettisti dopo aver ascoltato le sue idee, definì la sua "un'energia contagiosa, un modo che fa venire voglia di fare meglio per Dio". 
Immagino che Greg Barron e colleghi, da buoni professionisti americani, non abbiano battuto ciglio mentre i loro cervelli iniziavano a lavorare, immaginando, fantasticando.
E mentre già si sfregavano le mani... 


D'altronde cosa c'è di meglio, per un architetto, che avere un cliente con un budget enorme e sciogliere la briglia alla propria fantasia creativa facendo in modo che questa poi si trasformi in muri e mattoni?
Anzi, in questo caso in vetro, acqua e pesci!
All'esterno, pur essendo annunciata da una stupefacente  insegna led da 281 "trillioni" (281.000 miliardi) di colori, l'edificio non ha, dimensione a parte, nulla di particolare.


Ma quello che contengono quei muri...

Già, perché ciò che venne fuori da quel sermone improvvisato del Pastore Rickie Rush, cari amici, è a mio parere una delle più spettacolari e simboliche chiese esistenti al mondo.

Intanto, l'intera parete in fondo al grande atrio-ingresso 
della "Inspiring Body of Christ Church", presenta l'affresco qui sotto, raffigurante il profilo di una moderna città americana con i suoi grattacieli, e un Gesù che parla con Maria Maddalena e un gruppo di discepoli. 

Sotto l'affresco, il versetto dell'evangelista Marco scritto a caratteri cubitali: "Seguitemi, e io vi farò pescatori di uomini".

Poi, appunto, il gigantesco acquario.
E l'aggettivo non è esagerato.

Si tratta, come potete vedere qui sotto, di un acquario da 75.000 galloni (circa 284.000 litri!) d'acqua salata, dove nuotano placidi più di trecento pesci di ottanta specie diverse





Ogni giorno, per mantenere in efficenza il colossale acquario (costato, fra progettazione e costruzione, 4 milioni e 700 mila dollari, quasi 4 milioni e 360 mila €uro) vi lavorano a tempo pieno due biologi marini, mentre sei dietisti specializzati (in pesci) si turnificano per nutrirli e mantenerli in salute. 



Ed è appunto in mezzo a questo mare che i fedeli, per entrare in chiesa, sono costretti a passare.

Un edificio enorme, ma non il più grande degli Usa, questo.
Secondo una rivista specializzata, la "Inspiring Body of Christ Church" è infatti soltanto all'87° posto negli Stati Uniti sulla base di frequenza settimanale.

Le spese sono modeste, visto che a gestire la chiesa, c'è un enorme numero di volontari. Decine e decine ogni giorno, organizzati oltre che dal pastore Rickie Rush, anche da sette dipendenti a tempo pieno (biologi compresi). 

Anche il coro della chiesa è da record: conta, infatti, ben 300 persone.
Tutte volontarie, ovvio. 
E grazie alla sua capacità dialettica, unita alle scenografie dell'enorme coro, che le sue funzioni sono sempre un grande successo di fedeli.
(E di offerte...).

Anche perché lui, nel caso, i fedeli li va a "pescare" a domicilio, con l'apposito pulmino della Chiesa.

Gratis, ovviamente.
Trovare nell'agenda del pastore Rickie Rush un minuto libero è davvero difficile.
A malapena, ad uno sconosciuto europeo autore di un miserrimo blog, risponde telegraficamente via e-mail.

Mi è sembrato di vederlo quando, preso dai suoi mille impegni, alla fine si è alzato e se n'è andato.
E quasi mi è sembrato di sentire fin qui il motore della sua macchina...


Forse è partito per raggiungere un fedele da confortare in qualche angolo di prateria dell'immenso Texas, o per recuperare con il suo furgone personale qualche cavallo del maneggio della Chiesa fuggito.
Furgone che sul fianco reca un monito per tutti gli automobilisti che incontra lungo la strada ("Hai un incontro con Dio").
(No, non ho idea se poi gli automobilisti rispondano in modo scomposto...).



















Sul retro del furgone per cavalli del Reverendo Rush, un versetto del Libro di Geremia: "E vi darò dei pastori secondo il Mio cuore...".



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