PERSONE CHE HANNO LETTO O CURIOSATO

lunedì 30 aprile 2012

Su un disperato pianto di entrambi...

Le prime le vidi, un bel po' di anni fa, in una via di Brooklyn. 
Erano lì, appese, dondolate dal vento.




















Ne avevo sentito parlare, del fenomeno delle "Shoefiti" (detto anche "Shoe flinging", "scarpe volanti"), nato negli Stati Uniti e poi diffusosi in molte altre parti del mondo.
I sociologi si sono scervellati per capirne l'origine e interpretarne il messaggio occulto. Nato casualmente da un gioco e trasformato in un segnale che le bande di strada si danno per marcare i loro confini? Cerimonia di commemorazione per un componente morto? Oppure più semplicemente il ricordo della fine della scuola, o la perdita della verginità, o la fine del celibato/nubilato?
Chissà chi avrà mai ragione...
Forse, semplicemente, come spesso succede, non è il caso di interpretare nulla.

Se viaggiando per le strade americane presterete attenzione, potreste notare un fenomeno "figlio" delle "Shoefiti": quello degli "Shoe trees", gli "alberi scarpa".




























Una delle leggende in merito dice che il primo paio di scarpe si impigliò fra gli alti rami di un albero mentre il loro giovane padrone cercava di toccare il cielo con un dito. Ma ovviamente circolano anche altre versioni meno “fantastiche” anche se impossibile da verificare. 
Si tratta di alberi vicini a strade, in zone desertiche o isolate, dai cui rami normalmente secchi, pendono decine o centinaia di scarpe più o meno vecchie. Ce ne sono un po’ in tutti gli Stati Uniti: dalla California all’Arkansas, dal Nebraska all’Oregon, dal Maine allo Stato di New York.
Sta di fatto che oggi sempre più frequentemente i ragazzi della provincia americana scelgono un albero non molto lontano dalla loro cittadina, per lanciare e lasciare lì le loro Adidas ormai fuori uso, con il loro padre che a sua volta si sbarazza nello stesso modo delle sue vecchie Rebook, così come fa la nonna con le sue Keds
Poi ci sono i giovanissimi innamorati che, proprio come a Ponte Milvio a Roma, legano fra loro la scarpa destra di lui e quella sinistra di lei per lanciarle entrambe sui rami dell’albero, lasciando che lì facciano la loro vita e si consumino col tempo. (Tanto poi entrambi hanno sempre l’altra scarpa, quando dovesse sopraggiungere un nuovo amore…).



Per essere ritenuto un degno Shoe Tree (ed essere segnalato, tra l’altro, in appositi registri tenuti dagli appassionati) sui rami dell’albero devono pendere almeno cinquanta paia di scarpe.

Alberi che sono meta di innocenti pellegrinaggi e teatro di vere e propri contenziosi fra le vecchie e le giovani generazioni: con le prime che non gradiscono molto lo spettacolo di centinaia di vecchie scarpe penzolanti magari da una grande pianta alle porte di una cittadina e che provvedono alla "pulizia" dell'albero, magari addirittura bruciandolo.
E con i giovani (grandi consumatori  di calzature) che invece lo riforniscono nuovamente subito dopo o ne trovano un altro...



Certo, qualcuno può obiettare che lo spettacolo non è fra i più "decorosi" e che forse è anche un po' tetro: ma in fondo, se ci pensiamo bene, quei ragazzi non fanno nulla di male, se non “riportare in vita” vecchi alberi secchi uccisi dal clima torrido o dal tempo.
E’ la California, forse, lo Stato americano con la maggior presenza di Shoe Trees, ma, documentandomi, ho annotato che altri “alberi scarpa” si possono incrociare a Salem, in Michigan; a Beaver, in Arkansas, o in Nebraska, fra Northport e Ogallala (sulla Hwy 26), dove qui però vengono lasciati dondolare anche vecchi - e bellissimi - stivali da cowboy. E qui, a qualcuno di noi, potrebbe venire in mente un pensierino...  
Ma, come già scritto, ii troveremo poi anche in Oregon, in Idaho, in Indiana, in Maine, in Michigan. L'ultimo "shoe tree" che ho annotato si trova lungo la Highway 50 non lontano da Middlegate, in Nevada.






E’ lui ad essere considerato da molti come “il numero uno”, il primo degli shoe trees americani. 
Si narra, dunque, che tutto nacque all’inizio degli anni ’90 da una furibonda discussione (facile pensare per futili motivi...) scoppiata fra due giovani in viaggio di nozze. Lite che raggiunse limiti tali da spingere la sposa novella a scendere dall’auto e proseguire a piedi: con l’impossibile intenzione di raggiungere in quel modo la mamma chissà dove. 

Racconta la storia che a quel punto il fresco maritino, più deciso che mai, abbia fermato l’auto, abbia raggiunto la giovane moglie, le abbia tolto le scarpe che poi lanciò su uno dei rami più alti del grande cottonwood che era lì vicino: “Ne ho già abbastanza dei tuoi capricci! - pare le disse assai alterato - Se vuoi proprio tornare da tua madre dovrai farlo a piedi nudi, oppure prova a prendere le tue scarpe, se proprio ci riesci...!!”.

Lite che finì in un disperato pianto. 
Di entrambi, pare. 
Che vissero felici e contenti, e che poi tornarono lì per lanciare sui rami più alti di quello stesso albero, anno dopo anno,  anche le scarpine di ognuno dei loro quattro figli...

© dario celli. Tutti i diritti sono riservati

9 commenti:

  1. Ribadisco quanto già detto in precedenza: MA QUANTE NE SAI?

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  2. questa degli alberi proprio non la sapevo!!

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    1. L'elenco degli Shoe Trees in California è lungo!
      Ma non dovrai fare molta strada per vederne uno: basta che vai, se nel frattempo non è stato smantellato, a Pershing Drive (San Diego), al "Shoe Tree Disc Golf Course-Gone"; ma forse avevo appuntato che era stato abbattuto da un tornado!

      Dovrebbe esserci ancora quello a Downtown San Diego in Balboa Park...
      :-)

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    2. sono andata a cercare (su google, non dal vivo), e pare che sia caduto nel 2008... non so se quello a balboa park sia lo stesso di pershing drive, ora vedo di trovarlo :-P

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    3. (Poffarbacco, devo aggiornare il mio archivio! Me toccherà venì dalle tue parti!)
      :-)

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  3. nella mia città...
    se ne trovano appese sui fili della luce... in diversi quartieri...
    forse perchè alberi ce ne sono pochi?
    oppure perchè è più semplice lanciare le scarpe dalla finestra? booh.. non saprei...
    in ogni caso... è un'usanza bizzarra... (mi chiedo se anche se innocente: potrebbe esserci qualche ripercussione nello smaltimento della plastica/gomma delle calzature?? ): giusto per il mio animo un po' 'biodegradabile' . Ammettiamolo: è carino a vedersi, ma a livello ambientale è come una grande pattumiera di plastica a cielo aperto, no? per di più su degli alberi che il più delle volte sono secchi, ma alcuni ancora verdi (vd la foto..)
    in ogni caso... interessante, come sempre!
    grazie
    Antonia

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  4. incredibile!

    cristian

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