PERSONE CHE HANNO LETTO O CURIOSATO

sabato 30 luglio 2016

Springer & Lewis

Quando sentì il messaggio alla segreteria telefonica, a Mr. Springer venne un brivido, che partì dalla nuca e gli attraversò tutta la schiena.
Eppure era un messaggio assolutamente generico, brevissimo.

Chi aveva telefonato, infatti, disse semplicemente il proprio nome ("My name is Lewis...") e il suo numero di telefono, senza dilungarsi sul motivo della telefonata.
E mr. Springer, dopo averlo ascoltato, almeno un paio di volte, mi sa..., richiamò immediatamente.
Come preso da uno strano presentimento.
E le sue sensazioni istintive ebbero conferma non appena mr. Lewis rispose alla sua telefonata con il classico "Hallo??". In quel momento mr. Springer "riconobbe" immediatamente quella voce, anche se in verità non l'aveva mai udita prima d'allora.

Già.
Era la voce di suo fratello gemello.
Che non aveva mai conosciuto.
Poiché loro erano stati separati dalla nascita. 

La storia che vi sto per raccontare, cari amici (sì, lo so, vi ho trascurato un po'...) si è svolta in Ohio, dove, appunto, abitano mr. Lewis e mr. Springer.
Ora: non so se fra voi lettori di Aria Fritta vi sia qualcuno, o qualcuna, che ha un fratello o una sorella gemella. Certo tutti sappiamo che ciò che lega due gemelli è qualcosa di speciale, a volte incomprensibile. 
Qualcosa di così "speciale" che qualche volta assume contorni incredibili.

Della donna che mise al mondo i due gemelli non ho trovato nulla. Logico, d'altronde: si trattava di una ragazzina di 15 anni che anonimamente, già in ospedale, diede in adozione i suoi piccoli.
Dei quali, invece, esiste questa foto, con loro in braccio ad una infermiera.

Una fotografia che venne fatta poco prima che le vite dei due bambini prendessero due strade separate.
Per sempre.
"Separate"...
"Per sempre"...
Mica tanto, veramente!
Un filo invisibile, infatti, ha legato quei due bambini fin dall'inizio.

Negli anni successivi - quando i bambini iniziarono a fare domande - entrambi i genitori dissero loro la classica "mezza verità": che erano stati adottati e che avevano avuto un fratello gemello. "Purtroppo morto alla nascita".
Ma è subito dopo la nascita che, inconsapevolmente, i due piccoli sono protagonisti di una serie di incredibili coincidenze.
La prima è che le due coppie di genitori - che non ebbero fra loro mai alcun contatto, nemmeno in ospedale - decisero di dare al loro figlio lo stesso nome: Jim.
Fu da quel momento che iniziò l'inconsapevole vita "parallela" di Jim Springer e Jim Lewis, così come scoprirono nel 1977, 39 anni dopo, con quella famosa telefonata.

Fu tutto merito di Jim Lewis se i due fratelli si sono incontrati.
Fu lui, infatti, che ad un certo punto volle sapere di più del suo passato.
E fu lui, infatti a trovare le prime tracce del suo gemello negli atti del Tribunale locale: dove compariva, oltre al suo, Lewis, anche un altro cognome, "Springer".
E fu lui, Jim Lewis, a fare la famosa telefonata, quasi quarant'anni dopo la loro separazione in ospedale.
E fu lui, Jim Lewis, ad andare, quattro giorni dopo a casa di Jim Springer, il fratello mai conosciuto.

Logico che i due gemelli separati dalla nascita, iniziarono a raccontarsi pezzo per pezzo la loro vita.

Scoprirono, intanto, che avevano sempre vissuto ad una settantina di chilometri l'uno dall'altro: uno in un paesino che si chiama Lima e l'altro a Piqua, ad una oretta di distanza, sulla Interstate 75.

Poi che tutti e due avevano un fratello adottivo che si chiamava Larry;
poi che da ragazzini entrambi avevano chiamato il loro cane "Toy";
poi che a scuola entrambi andavano bene nelle stesse materie (matematica e applicazioni tecniche) e malissimo in grammatica e ortografia.
Ma non basta.
Jim e Jim scoprirono che entrambi si erano sposati due volte, e con donne che avevano gli stessi nomi: Linda, la loro prima moglie, e Betty, la seconda.
Insomma: la loro "Twilight Zone", la loro "Zona Gemella", era piena di altre incredibili combinazioni. Per esempio, i gemelli Jim e Lewis avevano dato al loro primo figlio lo stesso nome.
Anzi, lo stesso doppio nome: "James Allen".
Ma non basta.
Entrambi vivevano nell'unica villetta "singola" presente nel loro quartiere;

entrambi non riescono a vincere il vizio di rosicchiarsi le unghie;

entrambi erano accaniti fumatori (e della stessa marca di sigarette);

entrambi soffrono di emicrania;

entrambi avevano l'abitudine di lasciare in giro per casa bigliettini d'amore alle rispettive mogli;

entrambi, qualche anno prima, avevano acquistato lo stesso modello di auto, una Chevrolet, che la notte infilavano in un garage che conteneva la stessa piccola officina e la stessa attrezzatura per lavorare il legno;

così come entrambi, da sempre, bevevano lo stesso tipo e la stessa marca di birra.
Ah, entrambi (ancora!) avevano fatto il vice-sceriffo: seppur in contee differenti dell'Ohio.
Ed entrambi avevano poi svolto lavori inerenti la sicurezza.

Che dire, poi, del loro tempo libero?

I due gemelli separati dalla nascita, amavano tutti e due il mare. E per entrambi il luogo preferito era St. Petersburg, in Florida, 1641 chilometri più a sud: anche se non si erano mai incrociati, visto che andavano in due spiagge differenti.

A tre isolati l'una dall'altra.


Ovvio che i gemelli Jim, negli anni sono stati oggetto di approfonditi studi da parte di varie Università americane.

E anche qui gli esami medici sono stati assai sorprendenti: le loro cartelle cliniche, per esempio, sono praticamente identiche, così come sono tranquillamente sovrapponibili le loro onde cerebrali.
Le loro risposte ai test sono state sempre talmente simili (quando non identiche), tanto da sembrare frutto della stessa persona e da dubitare che questi fossero stati compilati in stanze differenti.


Ora i fratelli gemelli Jim Springer e Jim Lewis hanno 75 anni.
Abitano sempre in due città differenti.
E quando oggi si rivedono, si divertono a raccontare, davanti ai loro figli e nipoti increduli, i continui episodi identici accaduti nei mesi in cui non si sono visti.

Questo racconto è dedicato a Erika e Davide.
I miei splendidi figliocci gemelli.





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