PERSONE CHE HANNO LETTO O CURIOSATO

martedì 11 settembre 2012

Dove eravamo rimasti?

L'ho scritto più volte, qui.
Il "risveglio" dopo il ritorno dagli Usa è sempre duro.
Almeno per me.

Si tratta di elaborare il viaggio che si è fatti e mettere ordine alle sensazioni, ai ricordi.

E si tratta di aggiungere altre idee, altri nuovi progetti, ai vecchi.

Quest'anno, per una serie di ragioni, ho scelto di fare un viaggio di tipo diverso. Inferiore il tempo a disposizione, ho deciso di rivivere l'America "da turista": vivendo in albergo, dunque, dopo alcuni anni in cui avevo invece abitato in case, in appartamenti.

Il fatto poi di vivere una settimana insieme ad una coppia in viaggio di nozze mi ha fatto tornare - con gioia - "turista" (ma anche "guida turistica"), dunque i ritmi quotidiani sono stati decisamente più serrati rispetto a quelli dell'anno scorso, quando per due mesi ho abitato - da solo, peraltro - in un appartamento.

La scelta di quest'anno è stata quella di essere a New York una decina di giorni per partire poi alla volta della calda Florida di Miami Beach prima di una settimana caraibica a Key West, a poche miglia da Cuba...


Ma l'uragano Isaac ha contribuito a cambiare il programma. 

Non sono una particolare novità gli uragani da quelle parti e in particolare d'estate. Anzi, sono un rischio da tenere conto: si tratta solo di riuscire ad infilarsi fra l'uno e l'altro, cercando di evitarli... 
Oppure si tratta di essere pronti ad abbandonare in fretta e in tempo le zone interessate, per non perdere due o tre giorni di vacanza destinati altrimenti ad essere passati nel chiuso di una camera, nella migliore delle ipotesi.

Ma i cambi di programma non sono un problema, negli Usa, e favoriscono, anzi, nuovi incontri.

Nuove preziose e deliziose conoscenze...



Sì, cari amici, cari fedeli lettori, mi sto svegliando dal torpore, dal consueto trauma del ritorno. 

Non che smetterò di "ringhiare"; non che smetterò di avere in quattro e quattr'otto l'espressione luttuosa di questi giorni (unitamente a profonda apatia, chiusura in casa che porterà inevitabilmente all'intervento di una task force formata da guardia medica, nucleo batteriologico-chimico dell'esercito e guardia veterinaria...); no.

Ma almeno, fra poco, potrete leggere - se mi onorerete ancora della vostra attenzione - nuovi racconti di Aria Fritta.


Dunque dove eravamo rimasti?



8 commenti:

  1. non vedo l'ora!!! sono tornata anche io a NY in luglio...e ancora un po' mi devo risvegliare ;)

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  2. Deve essere proprio u trauma il rientro. Non voglio nemmeno pensarci a come potrebbe essere il nostro... Che spero non avverrà mai se non per brevi visite!

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  3. sono tornata anche io da poco... ancora non riesco a riprendermi...
    Penelope

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  4. cavolo a me l'effetto del rientro (da qualsiasi viaggio e scoperta, ma lo era stato anche da nyc e dall'america) è opposto: sono iperattiva, ipersveglia, ipervigile, ipersorridente, ipersognante... tutta su di giri... e piena di programmi e fantasie... poi pian piano si ritorna nel grigiore milanese...

    (ma chi è questa anonima Penelope? sai com'è... mi ricorda una vecchia amica...)

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  5. ben tornato Dario
    ciao Cristian

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  6. E chi te la toglierà mai, l'attenzione????

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  7. ...evviva, sei tornato!!!!1 Sono in attesa.....

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  8. in quale albergo eri a NEW YORK e quanto si spende? mi piacerebbe fare questa esperienza almeno per qualche giorno, se non è una spesa esorbitante....se no sono ospite di mia sorella nel NJ... dal 17 dic al 10 genn. ti seguo con interesse e prometto di mettere in ordine tuti i miei appunti...del precedente viaggio...sono molto preziosi per me... sono scritti si scontrini, su "pizzini", dovevo fermare i pensieri, di quello che vedevo, della mia meraviglia, delle mie esperienze... ciao continuo a seguirti!

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