La signora Lee Wachtstetter accetta sempre con un sorriso, un misto fra il leggero imbarazzo e la femminile vanità.
D'altronde ad una donna di 89 anni non capita tutti i giorni essere invitata ad un ballo - il suo passatempo preferito - magari da un piacente signore di 50 anni o addirittura da un simpatico giovanotto poco più che trentenne...
Ogni sera, comunque, la signora Lee è lì, al tavolo a lei riservato del grande salone della Crystal Serenity, la nave da crociera in giro per il mondo, dove quotidianamente - al tramonto e dopo la cena - si aprono le danze.
Lei sa che accade, e seduta tutta elegante al suo tavolo - così come si conviene in una crociera... - aspetta serenamente quel momento.
Che arriva, sempre.
Soprattutto perché è tradizione che il primo ballo lei lo faccia con il Comandante, uno splendore di uomo nella sua elegante uniforme, che ogni sera sceglie proprio la signora Lee Wachtstetter per aprire le danze sulla sua Crystal Serenity.
E quanta invidia (più o meno affettuosa...) lei scorge con la coda dell'occhio negli sguardi delle altre signore presenti nel salone delle feste della nave.
Donne, giovani e meno giovani, che non vedono l'ora di fare anche loro qualche passo di danza con il Comandante...
Poi Lee ritorna al tavolo, sempre con quel sorriso un po' vanitoso, sapendo che tempo qualche giro di valzer ci sarà qualche altro gentiluomo che si avvicinerà a lei facendole la fatidica (e bellissima) domanda:
"Permette un ballo, milady?".
E come si sente felice, come controlla bene la sua leggera euforia, quando dopo il primo invito ne arriva un secondo,
e poi un terzo,
e poi ancora altri,
e altri...
Lunga 250 metri e larga 32, alta come un palazzo di 13 piani, la Crystal Serenity batte bandiera delle Bahamas, e porta in giro per il mondo 980 passeggeri alloggiati in 490 cabine.
Passeggeri quotidianamente serviti e riveriti da 655 uomini e donne dell'equipaggio, che lavorano in questo colosso da 68mila tonnellate, costruito nel 2003 ma negli anni per quattro volte adeguatamente ristrutturato e ammodernato.
L'ultima l'anno scorso.
A loro disposizione, cinque
ristoranti, due piscine, una palestra, una lussuosa "spa" e un casinò,
aperto giorno e notte.
La storia della signora Lee mi ha ricordato un po' quella di "Novecento", il protagonista de "La leggenda del pianista sull'oceano" del mio ex compagno di banco Alessandro Baricco, che nelle righe del romanzo visse tutta la vita a bordo del transatlantico Virginian.
Come Novecento, infatti, la signora Lee Wachtstetter è l'unico passeggero fisso a bordo della "Crystal Serenety".
Una passione, quella per le crociere, nata durante il suo matrimonio: "E' stato mio marito Mason a portarmi per la prima volta in crociera - racconta - e nel corso dei nostri cinquant'anni di matrimonio, di crociere ne abbiamo fatte altre 88.
Girando tutto il mondo".
89 crociere che hanno portato la coppia ai Caraibi, nel Mediterraneo (raggiunto attraversando d'estate l'Atlantico), e poi nell'Egeo e il canale di Suez, che spinge ad andare fino all'Oriente più estremo, passando per l'Oceano Indiano e da lì, ancora più in là, al Pacifico.
Che a sua volta spinge, passando attraverso il canale di Panama, di nuovo verso l'Oceano Atlantico. E poi, dopo aver circumnavigato l'Africa, di nuovo e ancora verso, e oltre, l'Oceano Pacifico...
Per la signora Lee e il marito Mason - che prima di andare in pensione era un importante perito immobiliare americano nonché banchiere - la crociera era diventata più di una passione: era una vera e propria ragione di vita, spensierata, terribilmente romantica.
Anzi, era la loro vita.
Per loro tutto cambiò nel 1977, quando il suo Manson si ammalò, lasciandola per sempre.Ma in tempo per strapparle, prima dell'ultimo respiro, una promessa:
"Promettilo, amore mio: prometti di non smettere mai. Non voglio che tu smetta mai di andar per mare, di navigare, di fare crociere e ballare.
Promettimi che continuerai a girare il mondo, solcando mari e oceani. Sempre ballando.
E io ti prometto che sarò sempre accanto a te: fra le onde del Pacifico, fra le folate degli Alisei, del vento delle coste brasiliane, del leggero vento delle Ebridi scozzesi o fra le azzurre onde del Mediterraneo...
E quando sarai fuori, all'aria aperta, circondata dal profumo del mare, fai attenzione, perché sono certo che ti capiterà di sentire anche il mio, di profumo.
Promettilo...
Promettimi che non smetterai mai di navigare...".
Impiegò qualche anno, la signora Lee ad accettare la scomparsa del suo Manson, ad elaborare il lutto. E a mantenere la promessa che le strappò in punto di morte.
Poi un giorno sentì che "era venuto il momento".
E allora sistemò le cose, disdisse le utenze, vendette i mobili, chiuse casa, la mise in vendita, e si imbarcò sulla Crystal Serenety, eleggendo la nave sua residenza permanente e itinerante.
Per sempre.
Ormai ne avrà fatte più di un centinaio, di crociere, la signora Lee; che si devono sommare alle 89 fatte con il marito.
A conti fatti, soltanto da quando è rimasta vedova, ha collezionato una quindicina di giri del mondo. Ma in realtà nemmeno lei sa con precisione quanti siano stati in totale.
Ne ha perso il conto.
I suoi tre figli, inizialmente, erano un po' perplessi di questa sua decisione. Tra l'altro non poco costosa, com'è facile immaginare: più o meno 164mila dollari l'anno. Ma poi hanno accettato la sua scelta di vita.
Anche perché la mamma si mantiene in contatto con loro quotidianamente attraverso il suo fedele computer portatile - che custodisce tutte le fotografie della sua vita - e soprattutto grazie ad internet, segnale che nella nave non manca mai.
Così, quasi ogni giorno, la signora Lee vede figli e i sette nipoti in qualunque angolo di mondo lei si trovi. "Molto più spesso di quanto le mie amiche o le mie compagne di crociera vedano i loro figli e nipoti", fa notare ridendo.
I suoi figli, dopo la comprensibile perplessità iniziale, oggi sono tutto sommato tranquilli, visto che sulla nave c'è un servizio medico 24 ore non stop, e a bordo è sempre in funzione un attrezzato mini-ospedale per le urgenze più delicate.
Figli e i nipoti che la donna vede di persona quando la sua gigantesca casa galleggiante si ferma per manutenzione in qualche cantiere navale.
"Sa che non so quanti Paesi del mondo ho toccato finora? - racconta divertita -. Ho smesso di contarli dopo i primi cento. Posso dire, però, di aver visto praticamente ogni città del globo terracqueo fornita di porto".
Racconta che la città che più la affascina è Istanbul, dove, quando vi arriva, non manca mai a visitare il Grand Bazar, che ormai conosce quasi come se fosse il suo negozietto sotto casa.
Ma aggiunge che c'è un momento davvero magico, per lei, il momento che aspetta sempre con ansia...
Succede quando tutti i passeggeri scendono dalla Crystal Cruise, lasciando, seppur solo per qualche ora, la nave tutta per lei.
Quando, cioè, sui ponti e nei saloni dell'enorme nave scende un irreale silenzio.
Niente voci, niente musica, niente avvisi amplificati, niente bambini che si perdono...
Solo pace.
No, non ha mai cambiato nave.
O meglio, nei suoi primi tre anni di navigazione la sua casa galleggiante era in verità un altro transatlantico: che lei però ha abbandonato non appena quella compagnia di navigazione annunciò la cessazione del programma di danza.
In questo momento, mentre sto scrivendo, la nostra amica Lee e la sua Crystal Cruise è qui sotto, esattamente nel tratto di mare segnato dal quadratino rosso: è sull'Atlantico, al largo della Florida, con la prua in direzione Bahamas.
"Io adoro ballare, mentre a mio marito, pensi, non piaceva per nulla. Pensi, era proprio lui a spingermi a farlo con gli altri viaggiatori. Mi diceva sempre che adorava vedermi volteggiare fra le note musicali dell'orchestra, e mi fece promettere che non avrei mai smesso.
Per me, ogni sera, è come se lui fosse lì, fra la gente. A guardarmi.
Sorridendo.
E facendomi l'occhiolino".
© dario celli. Tutti i diritti sono riservati